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SCIENZA

Qualcosa si muove più della luce: è una scoperta rivoluzionaria

Esiste qualcosa che può andare più veloce della luce? Un nuovo studio ribalta tutte le nostre conoscenze in campo della fisica: è una scoperta rivoluzionaria.

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Abbiamo sempre creduto che nessun oggetto potesse superare la velocità della luce, e questo è uno dei cardini della fisica che governa il nostro Universo. E se così non fosse? Un team di studiosi sta lavorando da anni ad un nuovo modello spaziotemporale nel quale si ipotizza l’esistenza di particelle superluminali, ovvero più veloci della luce. E di recente gli esperti hanno pubblicato uno studio in cui dimostrano la reale fattibilità di tale modello, nonché la sua possibile coesistenza con le attuali leggi della fisica.

Esiste qualcosa di più veloce della luce? La nuova scoperta

Per capire la vera portata del recente studio che ipotizza l’esistenza di particelle superluminali, dobbiamo fare un passo indietro. All’inizio del secolo scorso, Albert Einstein contribuì a ridefinire il modo in cui i fisici consideravano il tempo e lo spazio: prima di allora, questi due concetti venivano interpretati separatamente, mentre da quel momento in avanti vennero trattati come un tutto, compresi nel termine spaziotempo. Il modello tradizionale ipotizzato da Einstein combinava tre dimensioni dello spazio con una del tempo, che descrive il mondo in cui noi viviamo.

Ma il professor Andrzej Dragan dell’Università di Varsavia e il professor Artur Ekert dell’Università di Oxford, in collaborazione con alcuni loro colleghi, hanno esteso alcune delle leggi estrapolate da Einstein ipotizzando un nuovo modello che combina tre dimensioni del tempo con una sola dello spazio. Questo sistema non andrebbe ad infrangere la teoria della relatività ristretta sviluppata dal famoso fisico tedesco, la quale si basa su due principi: che la velocità della luce nel vuoto è fissa, indipendentemente dalla velocità dell’osservatore e della sorgente, e che tutte le leggi della fisica sono le stesse per tutti gli osservatori.

“In genere, questo principio si applica agli osservatori che si muovono a velocità inferiori a quella della luce” – spiega il professor Dragan, nel suo studio pubblicato di recente su Classical and Quantum Gravity – “Ma non vi è alcuna ragione per cui gli osservatori che si muovono a velocità superiori a quella della luce non dovrebbero esserne soggetti”. Nel nuovo modello ipotizzato dal team di fisici, l’esistenza di particelle superluminali non è dunque impossibile e, addirittura, non andrebbe contro le leggi che oggi conosciamo.

Cosa sappiamo sulle particelle superluminali

Se queste particelle superluminali esistono davvero, come appaiono? Secondo gli esperti, sembrerebbero delle bolle che si espandono nello spazio, come un’onda attraverso un campo. Inoltre, l’esistenza di tali particelle supporterebbe la presenza di un Universo indeterminato, dove potrebbero muoversi non lungo una sola direzione, bensì seguendo molteplici traiettorie simultaneamente, secondo il principio della sovrapposizione quantistica. Naturalmente, siamo lontani dall’aver trovato la prova dell’esistenza reale di oggetti che si muovono a velocità superiore rispetto a quella della luce.

Ciò presupporrebbe infatti una nuova definizione di velocità e cinematica affinché si possa preservare il postulato di Einstein della costanza della velocità della luce nel vuoto, anche nel caso di osservatori superluminali. “La semplice scoperta di una nuova particella fondamentale del genere è un’impresa degna del premio Nobel, realizzabile con un grande team di ricerca che utilizza le più recenti tecniche sperimentali” – ha affermato il professor Krzysztof Turzyński, uno dei coautori dello studio.

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