Una scoperta incredibile è avvenuta in Italia: dai papiri di Ercolano un dettaglio che nessuno si aspettava
Scoperti da secoli, i papiri di Ercolano hanno custodito i loro segreti fino ad oggi: finalmente sappiamo parte del contenuto, ed è emerso qualcosa di incredibile.
In che modo la figura di Platone, sulla cui morte aleggiano ancora delle domande insolute, è legata ai papiri di Ercolano? Per capirlo, dobbiamo fare un piccolo passo indietro: questi preziosissimi testi antichi hanno custodito molti segreti per secoli, poiché nessuno era mai riuscito a srotolarli senza danneggiarli irrimediabilmente. Ma le nuove tecnologie hanno finalmente permesso di decifrare parte del contenuto, e sono già emerse notizie sensazionali. Scopriamo qualcosa in più.
Che cosa sono i preziosi papiri di Ercolano
Tutti noi conosciamo la tragica sorte degli abitanti di Pompei ed Ercolano, che nel 79 d.C. vennero sommersi dalla lava bollente eruttata dal Vesuvio. Una vera e propria strage che ha cristallizzato le due città nel tempo: i lavori di scavo, che proseguono ormai da secoli, hanno permesso di portare alla luce rovine ben conservate che ci raccontano la storia di questa società romana, sino a rivelare dettagli a volte inattesi. Nel corso del XVIII secolo, presso il sito archeologico di Ercolano emersero i resti di un’antica villa che, secondo gli esperti, sarebbe appartenuta a Lucio Calpurnio Pisone Cesonino.
Quest’ultimo, oltre ad essere suocero di Gaio Giulio Cesare, è stato protettore del filosofo Filodemo di Gadara, le cui opere erano custodite proprio all’interno della villa, in un’ampia biblioteca. Durante gli scavi sono stati trovati oltre 1.800 papiri, che sono poi diventati noti con il nome di papiri di Ercolano. Costituiscono un corpus unico di testi classici andati perduti e oggi sono conservati – per la maggior parte – presso la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. Il problema è che nessuno, nei secoli intercorsi dalla loro scoperta ad oggi, è mai riuscito a leggere il loro contenuto.
I papiri sono stati infatti carbonizzati durante l’eruzione del Vesuvio, quindi sono talmente fragili da sgretolarsi non appena si cerca di srotolarli. Negli ultimi anni, grazie ad uno sforzo collettivo e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, siamo riusciti a decifrare parte del testo e ciò che è venuto alla luce è di estremo interesse. Come rivelato dal papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa, la lettura di 1.000 nuove parole dei papiri di Ercolano ha consentito di fare una scoperta incredibile sulla figura di Platone.
I papiri di Ercolano e la morte di Platone
Sapevamo già che Platone, alla sua morte, venne seppellito all’interno dell’Accademia di Atene che egli stesso aveva fondato presso la città greca. Tuttavia, non si conosceva il luogo esatto: i papiri ci hanno rivelato che le spoglie del celebre filosofo si trovano nel giardino a lui riservato, una piccola area privata situata vicino al cosiddetto Museion (o sacello sacro delle Muse). Ma questa non è l’unica scoperta interessante, avvenuta grazie al 30% di testo in più finalmente letto dai papiri. Gli esperti hanno trovato anche delle preziose informazioni sulla vita di Platone.
Si credeva che l’uomo fosse stato venduto come schiavo nel 387 a.C., mentre si trovava in Sicilia alla corte di Dionisio I di Siracusa: ma la storia è un’altra. Pare infatti che Platone sia stato fatto schiavo e venduto sull’isola di Egina già nel 404 a.C., quando gli spartani conquistarono l’isola, o al più tardi nel 399 a.C., subito dopo la morte di Socrate. Infine, i testi raccontano nuovi dettagli sull’ultima notte del filosofo, nonché sulle circostanze della corruzione dell’oracolo di Delfi da parte di Eraclide Pontico.