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SCIENZA

Decifrati per la prima volta versi di uno dei papiri di Ercolano: ecco cosa hanno rivelato

Per la prima volta sono state lette delle parole di alcuni papiri misteriosi provenienti da Ercolano: una rivoluzione in campo archeologico, grazie alla tecnologia

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Papiri misteriosi a Ercolano Fonte foto: 123RF

C’è ancora tanto da scoprire dai resti dell’antica Ercolano, che è stata al centro della Vesuvius Challenge. Quest’ultima ha visto l’assegnazione di un ricco premio, in seguito alla storica lettura di cento e più parole dai papiri carbonizzati della città perduta. Una storia incredibile, che di seguito riportiamo in toto.

Papiri misteriosi

Gli storici scavi campani, tanto di Pompei quanto di Ercolano, non restano immobili e immutati. Gli esperti sono costantemente al lavoro per liberare frammenti di storia, anno dopo anno, fino a restituire al mondo qualche dettaglio in più di una storia tutt’altro che perduta.

Si pensi che nel corso degli ultimi mesi sono state lette per la prima volta, da due millenni a oggi, più di cento parole presenti in alcuni papiri carbonizzati dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che distrusse e bloccò nel tempo Pompei. Si tratta di documenti preziosi, a dir poco, perché rappresentano l’unica biblioteca di quel mondo antico che sia sopravvissuta fino a oggi.

A metà del Settecento vennero rinvenuti nel sito di Ercolano. Generazioni di studiosi hanno tentato in tutti i modi di leggerli, al fine di individuare opere letterarie greche o latine sconosciute. Alcuni papiri sono risultati comprensibili, date le loro condizioni di conservazione. Altri, invece, particolarmente anneriti, non possono in alcun modo essere srotolati. Ciò, infatti, comporterebbe la loro distruzione.

La tecnologia salvifica

Degli enormi progressi sono stati fatti grazie a recenti tecnologie. In questo campo sono stati coinvolti fisici e informatici, il che di certo suona un po’ strano, trattandosi di archeologia. Ha così avuto inizio una vera e propria competizione, la Vesuvius Challenge, con in palio centinaia di migliaia di dollari.

Organizzata da Nat Friedman, informatico e azionista di numerose compagnie tecnologiche americane, nonché appassionato di storia dell’Antica Roma. Nella giornata di lunedì 5 febbraio il sito della competizione ha annunciato che tre ricercatori sono riusciti a riconoscere più di 2mila caratteri del rotolo di papiro annerito. Per questo riceveranno la somma considerevole di 700mila dollari.

Si tratta dell’informatico egiziano Youssef Nader, lo studente di robotica dell’Università di Zurigo Julian Schilliger e Luke Farritor, studente di informatica dell’Università del Nebraska. Quest’ultimo non è al suo primo “giro di giostra” in materia. A ottobre 2023 aveva infatti già vinto un premio per essere stato il primo a leggere una parola dei papiri in greco antico, πορϕυρας, ovvero porpora.

I papiri custoditi sono in totale sei e si trovano presso l’Institut de France. Si è riusciti a studiare l’interno del rotolo, sottoposto a un’analisi ai raggi X, effettuata con un sincrotrone. Adoperati dunque strumenti solitamente atti a esperimenti di fisica. I dati ottenuti sull’interno riguardano anche i segni lasciati da chi scrisse sul papiro, tracciando le parole. Ciò vuol dire avere dati, in maniera indiretta, sulle parole stesse.

Riconoscerle è stato tutt’altro che facile, sfruttando programmi basati su reti neurali artificiali. Una sorta di intelligenza artificiale, verrebbe da dire, che ha interpretato il gran numero di dati ottenuti. Il lavoro straordinario dei tre ha consentito di ricostruire il 5% del testo di tale rotolo, che è ancora in corso d’analisi.

Un passo fondamentale verso la risoluzione di uno dei più grandi misteri dell’archeologia. Fondamentale lo strumento sviluppato da Schilliger, noto come ThaumatoAnakalyptor, che consente di rilevare gli strati accartocciati nella scansione 3D effettuata del rotolo con i raggi X. Di fatto è possibile srotolare o appiattire la superficie. Nell’ultima fase, poi, è stato sfruttato un programma di machine learning, al fine di riconoscere quelle che erano le visibili tracce di inchiostro, ponendole in evidenza per la lettura.

Il testo è del filosofo epicureo Filodemo di Gadata e tratta il tema del piacere. La Vesuvius Challenge è intanto ancora in corso, con il nuovo obiettivo fissato all’85% di lettura da completare entro la fine del 2024, in relazione a uno soltanto dei rotoli a disposizione.

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