Cosa succederebbe se sparissero tutte le zanzare del mondo
Far sparire tutte le zanzare dal nostro pianeta non è affatto raccomandabile: anche questi insetti, infatti, sono fondamentali per la biodiversità
La mancanza delle zanzare potrebbe essere la premessa a possibili disastri, visto che la nicchia ecologica occupata ora da loro potrebbe essere occupata da qualcosa di peggio. A spiegarlo è stato, in tempi non sospetti, il professor Enrico Burioni, divenuto celebre per gli aggiornamenti in merito alla pandemia di Coronavirus. Cosa c’è di vero nel suo ragionamento?
Non è raro che si immagini un mondo privo di zanzare, un insetto che ogni estate è pronto a tormentare con le sue punture e i fastidiosi pruriti. Proprio per questo motivo viene ritenuto inutile, anche se la sua estinzione non sarebbe proprio così benefica come si potrebbe immaginare. È fastidiosa, su questo non c’è dubbio, ma non può sparire.
Di soluzioni innovative per annientare le zanzare si sente parlare da diverso tempo ormai, senza però fare i conti con il ruolo svolto da qualsiasi animale nell’ambito dell’ecosistema. Gli scienziati hanno provato a immaginare il nostro pianeta senza questi insetti e non ne è venuto fuori un bello scenario. Ogni singola zanzara è impollinatrice di determinate piante, oltre a rappresentare una preda fondamentale per altre specie, vale a dire pesci, volatili, pipistrelli e libellule. In caso di sparizione improvvisa, la catena alimentare sarebbe compromessa in maniera irreparabile e i predatori sarebbero costretti a cercare nuovo cibo.
Poche specie dannose
Non sarebbe affatto un passaggio semplice, in quanto questa modifica delle fonti alimentari con cui nutrirsi andrebbe a cambiare per sempre gli equilibri della natura. Le zanzare vengono considerate uno degli agenti patogeni più letali in assoluto, ma il ruolo positivo per l’ambiente rimane, tenendo conto del fatto che non tutte causano problemi all’uomo. Di recente è stato introdotto un drone proprio per annientare questi insetti, però soltanto 200 delle 3.500 specie esistenti rappresentano un problema per gli umani. Ma in che modo esattamente permettono ad altre specie di sopravvivere? La risposta è a dir poco affascinante.
Un ecosistema non sostenibile
Ad esempio ci sono alcune alghe che si trovano nei mari che si nutrono delle larve delle zanzare: queste ultime vengono convertite in tessuti, un vero e proprio “bocconcino” che consente alla catena alimentare di rimanere attiva e funzionante. Secondo quanto sottolineato dagli scienziati, si possono anche odiare le zanzare con tutta la forza che si ha in corpo, ma rimarranno sempre strategiche per il nostro mondo. Senza questi insetti, la biodiversità delle specie non potrebbe mai aumentare e l’ecosistema non sarebbe nemmeno sostenibile. Si tratta di una specie che sorprende soprattutto per la capacità di agire quasi indisturbata e di lasciare il segno quando ormai è troppo tardi.
Le zanzare non colpiscono a caso, sembra che siano attratte da determinate persone e da alcuni specifici colori: il loro modus operandi è sempre lo stesso, la puntura ha delle proprietà anestetiche che non fanno sentire alla persona punta la presenza delle zanzare. Il “segreto” sta tutto nella saliva, studiata a fondo da alcuni ricercatori per capire come venga intorpidito il corpo umano. Sono soltanto le femmine, comunque, ad avere bisogno del sangue, per il resto è sufficiente il nettare di alcune piante per il sostentamento giornaliero. Ogni volta che se ne vedrà una, prima di maledirla bisogna ripensare con attenzione a quale scenario ci sarebbe senza questa specie.