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SCIENZA

Le zanzare sono particolarmente attratte da alcuni specifici colori

Un nuovo studio rivela che le zanzare alla ricerca di cibo sono particolarmente attratte da alcuni colori: ecco quali indossare per sfuggire alle punture

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Zanzare e colori: quali evitare Fonte foto: 123RF

È forse ancora presto per iniziare a pensare a come sfuggire all’appassionato amore che le zanzare nutrono per il nostro dolce nettare. Ma la stagione delle zanzare tornerà, e con essa l’eterna nostra battaglia contro la loro abitudine di pungerci. Ma come? Una nuovissima ricerca appena pubblicata su Nature Communications sembra aprire la strada a nuove strategie difensive – che probabilmente non avevamo ancora considerato.

Zanzare: ecco come ci trovano

Le zanzare sanno che per trovare il loro cibo, cioè noi, devono seguire le tracce di CO2, cioè quello che emettiamo respirando. Si orientano dunque, in primo luogo, seguendo gli odori. “Usano gli odori per capire cosa c’è intorno a loro, per esempio qualcuno da mordere” spiega il professor Jeffrey Riffell dell’Università di Washington, tra i firmatari dello studio.

Quando le zanzare percepiscono odori particolari, come per esempio quello dell’anidride carbonica contenuta nel nostro respiro, “quell’odore le induce a cercare specifici colori ed alcuni particolari schemi visivi, che sono associati a potenziali ospiti”. In breve, una zanzara affamata viene guidata prima dall’odore, che le permette di localizzare il cibo, e poi dalla vista – che la guida, nei pressi della vittima prescelta, nel punto esatto in cui trovare il cibo.

Generalmente le fonti di cibo delle zanzare, i fiori per le zanzare maschio e gli ospiti a sangue caldo per le femmine, sono riconoscibili dalla presenza di quello spettro di colori che, per gli occhi umani, vanno dal verde al rosso. Lo stimolo visivo è probabilmente molto importante nella ricerca di cibo, ma ancora si sapeva ben poco, sottolinea Riffell, “su quali colori attraggono le zanzare e su come l’odore influenza il comportamento di ricerca visiva delle zanzare”.

I ricercatori dell’Università di Washington hanno dunque messo in campo un enorme esperimento, che ha coinvolto 12.300 esemplari di Aedes aegypti, non proprio le zanzare comuni dei nostri giardini, ed analizzato oltre 1,3 milioni di traiettorie.

Quali colori attraggono di più le zanzare?

L’esperimento è stato reso possibile grazie ad un sistema di monitoraggio 3D in tempo reale ed una piccola galleria del vento, che ha permesso il controllo accurato delle condizioni olfattive e visive dell’ambiente.
I risultati della ricerca sembrano piuttosto chiari: “abbiamo scoperto che la presenza di CO2 provoca una forte attrazione verso alcune specifiche bande spettrali, tra cui quelle che gli umani percepiscono come azzurro, arancione e rosso”.

La sensibilità delle zanzare a colori come il rosso e l’arancio si collega con una certa facilità alla “forte attrazione delle zanzare per lo spettro cromatico della pelle umana, che è dominato da queste lunghezze d’onda”.

L’esperimento ha rivelato che, in mancanza di stimoli olfattivi, le zanzare tendono ad ignorare un punto colorato, quale che ne sia la tinta. Una volta aggiunta della CO2 nell’ambiente, hanno continuato ad ignorare i punti luminosi soltanto se erano verdi, blu o viola – i colori meno attraenti per una zanzara. A quel punto, le zanzare sono diventate evidentemente attratte solo dalle macchie di colore rosso, arancione, nero e azzurro. Indossare abiti neri, rossi o arancioni ci rende quindi probabilmente, agli occhi di una zanzara affamata, una sorta di grande insegna da fast-food. Al contrario, i colori freddi come verde, blu e le varie gradazioni di viola potrebbero indirizzare la zanzara altrove, alla ricerca di tonalità più ghiotte.

La capacità di “annusare” la CO2 è alla base della sopravvivenza delle zanzare: “è come se camminando sul marciapiedi sentissi odore di pasta frolla e cannella” spiega il professor Riffell “sarebbe probabilmente il segno che c’è una pasticceria lì vicino, quindi potresti iniziare a guardarti intorno cercandola”. In questo esperimento si è cercato di definire quali siano gli elementi visivi che guidano le zanzare verso il loro cibo “dopo aver annusato la loro versione di una pasticceria”. E la pelle umana, quale che sia la sua pigmentazione specifica, emette proprio la lunghezza d’onda che indica la presenza di buon cibo. Non resta che confidare in altre strategie di difesa.

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