Google, altro flop: chiude un servizio
Negli ultimi giorni ha iniziato a circolare un rumor che, qualora trovasse riscontro, corrisponderebbe a qualcosa di clamoroso
Ogni storia, bella o brutta che sia, si sa, ha un inizio ma anche una fine. Un’indiscrezione, riguardante Google Stadia, la piattaforma di cloud gaming targata Google che consente di giocare in streaming da qualunque dispositivo, è stata condivisa dall’account Twitter @killedbygoogle e potrebbe rivelarsi come una vera e propria bomba.
Ciò che l’account sopracitato ha condiviso sono due screenshot, provenienti da un post su un gruppo Facebook relativo a Google Stadia e scritti da un utente molto vicino ad uno dei manager regionali americani di Google. A quanto pare, come si evince da quanto riportato, lo scorso fine settimana si è tenuto un seminario per dipendenti e venditori al dettaglio in California e Google avrebbe esposto i propri piani per chiudere il progetto Stadia. Non sono stati forniti dettagli sulla data precisa di quando ciò potrebbe avvenire ma la parte finale dell’anno sembra apparire come finestra temporale plausibile.
Google Stadia ha i giorni contati?
Non è la prima volta che in rete circolano rumor relativi alla possibile chiusura di Google Stadia, il servizio di cloud gaming lanciato da Google nel 2019. Dopo le indiscrezioni pubblicate dal Business Insider circa la possibile chiusura del servizio, alle quali è seguita una secca smentita da parte di Google, sono continuate a rincorrersi voci del genere e Google, che non ha mai avuto timore nel chiudere uno dei propri servizi, ha lentamente smesso di smentire tali indiscrezioni.
La più recente indiscrezione sull’argomento, condivisa attraverso un post su Twitter dall’account @killedbygoogle, sembra riprendere alcuni concetti riguardanti la possibile chiusura di Google Stadia ed espressi direttamente da uno dei manager regionali di Google, una persona che potrebbe essere effettivamente informata sui fatti.
A quanto pare, Google avrebbe già informato i propri dipendenti sulla decisione di volere chiudere definitivamente Google Stadia già subito dopo la fine dell’estate. Va sottolineato il “definitivamente” perché Google non avrebbe la minima intenzione di cedere le proprie risorse attualmente allocate alla piattaforma di cloud gaming nemmeno a servizi di terze parti: Google Stadia chiude, non viene venduto.
Lo scenario, che sicuramente non farà piacere a coloro che utilizzano assiduamente Stadia, porterà sicuramente Google a dovere avviare delle procedure di rimborso per gli utenti con un abbonamento attivo che, sempre con riferimento a quanto riportato, dovrebbero ricevere un preavviso a 30 o 60 giorni prima che lo stop effettivo del servizio avvenga: verosimilmente, di conseguenza, la chiusura definitiva di Google Stadia non dovrebbe avvenire prima del cuore del prossimo autunno.
Perché Google chiude Stadia
Dietro la possibile chiusura di Google Stadia sembra esserci, soprattutto, l’aspetto economico: i dati dell’ultimo trimestre fiscale di Alphabet, società madre di Google, suggeriscono che una degli obiettivi a breve del colosso di Mountain View debba essere eliminare il superfluo. Esattamente lo stesso discorso che sta facendo Amazon, che sta per chiudere Amazon Drive.
Google Stadia, che non ha mai rivoluzionato il settore, probabilmente ritagliandosi una fetta del mercato dei videogiocatori molto meno ampia di quanto Big G si aspettasse, rientra di diritto nella categoria dei settori di attività meno redditizi per l’azienda. Anche perché l’infrastruttura tecnica che serve per tenere in piedi un servizio di cloud gaming è costosissima e si giustifica solo se gli abbonati sono molti.
La strada sembra tracciata e vedremo se quanto riportato nel tweet citato in precedenza troverà riscontro: se la finestra indicata per la chiusura del servizio dovesse essere rispettata, gli utenti verranno presto avvisati della morte imminente di Google Stadia.