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Nuovi elementi trovati sulla Luna: cosa si trova sotto la superficie del Polo Sud?

Ghiaccio in abbondanza al Polo Sud della Luna: ecco perché è tanto importante e cos'è accaduto durante l'ultima missione

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Nuovi elementi trovati sulla Luna Fonte foto: NASA/GSFC/Arizona State University

Nonostante ormai da decadi l’uomo abbia messo piede sulla Luna, non mancano di certo misteri da svelare in merito al nostro satellite naturale. La NASA ha svelato infatti come siano state effettuate delle scoperte molto interessanti sotto la superficie del Polo Sud, di cui di seguito parliamo nel dettaglio.

Scoperta sulla Luna

La NASA ha rivelato come la regione del Polo Sud della Luna sia stata sottoposta a delle specifiche analisi, sfruttando differenti strumenti di telerilevamento. Tra questi anche il Lunar Reconnaissance Orbiter, anche detto LRO. In questo modo è stata creata una mappa multitemporale di quella che è l’illuminazione del Polo Sud lunare. Ottenuta grazie a una serie di immagini che risalgono al 2015, scattate da una telecamera posta proprio a bordo di LRO.

Una missione dall’enorme importanza, considerando come i dati ottenuti abbiano contribuito a confermare un dato assolutamente rilevanza. Si parla dell’esistenza del ghiaccio, così come di altre potenziali risorse, nei pressi dei poli della Luna. Il luogo ideale, dunque, per l’atterraggio di Volatiles Investigating Polar Exploration Rover, o anche VIPER. La Luna è ufficialmente tornata al centro dell’attenzione dell’esplorazione spaziale.

Allunaggio al Polo Sud

Per la prima volta un veicolo spaziale è giunto al Polo Sud della Luna. Il processo non è però andato esattamente come previsto. Nonostante tutto, si parla di successo. La Intuitive Machines ha progettato il lander Odysseus, che ha iniziato a inviare immagini sulla Terra dopo il suo allunaggio al Polo Sud del satellite.

Si tratta del primo veicolo allunato in quest’area tanto remota, che promette enormi sorprese sul fronte dell’esplorazione. Il processo non è però andato esattamente secondo i piani. Il veicolo si è infatti adagiato su un fianco, probabilmente contro una roccia. Tutto da imputare a delle anomalie registrate nel corso della difficoltosa discesa sulla regolite lunare.

La missione è però considerata un successo, essendo il primo lander privato a giungere integro sulla superficie del satellite. Un’operazione che non vede esclusa la NASA, tutt’altro. L’Agenzia spaziale americana ha infatti partecipando attivamente, finanziando il progetto con 118 milioni di dollari, al fine di garantire il trasporto di sei carichi scientifici.

Il Lunar Reconnaissance Orbiter svela come il lander sia finito a circa 1,5 km dal punto di allunaggio previsto, nei pressi del cratere Malapert A. Ciò che conta, però, è che funzioni perfettamente e possa trasmettere dati. La posizione scomoda, però, potrebbe causare uno spegnimento anticipato rispetto ai tempi previsti. Nella migliore delle ipotesi, addio alle trasmissioni in 10 giorni.

Missione riuscita per la NASA, evidentemente, con l’amministratore Bill Nelson che esprime così tutta la propria approvazione: “Per la prima volta, in più di mezzo secolo, l’America è tornata sulla Luna. Congratulazioni a Intuitive Machines per aver posizionato il lander lunare Odysseus che trasporta gli strumenti scientifici della NASA in un luogo dove nessuna persona o macchina è mai stata prima, il Polo Sud lunare”.

La ricchezza di ghiaccio al Polo Sud è qualcosa di estremamente importante per le missioni del prossimo futuro. Con Artemis, infatti, l’obiettivo dell’Agenzia non è soltanto quello di tornare sul satellite, bensì di restarci, con la creazione di basi e, in futuro, prime colonie.