Nuova scoperta sulla Luna: qualcosa l'accomuna alla Terra
La Luna ha molto più in comune con la Terra di quello che si è sempre creduto, in particolare è caratterizzata da un sorprendente sistema granitico
Sono passati più di 50 anni da quando l’uomo ha messo per la prima volta piede sulla Luna, ma il nostro satellite non smette di stupirci a distanza di tutto questo tempo. Secondo quanto accertato da alcuni ricercatori americani, l’oggetto celeste sarebbe caratterizzato da un sistema granitico di dimensioni non indifferenti. Ma c’è di più.
Questo stesso sistema è in tutto e per tutto simile a quello che si trova sulla Terra. È una scoperta di grande rilievo, visto che può essere determinante per approfondire meglio i processi lunari geotermici. Per arrivare a conclusioni del genere è stata necessaria parecchia pazienza, un decennio intenso di studi per arrivare a prove concrete.
I graniti presenti sulla Luna
Lo studio scientifico, apparso sulla rivista “Nature”, è stato curato da diversi autori, tra cui quelli della Stony Brook University che si trova nello Stato di New York. Il sistema granitico della Luna non è altro che la conseguenza dell’evoluzione del magma. Fino a oggi si è sempre detto come i graniti stessi siano quasi del tutto assenti al di fuori della Terra, al contrario bisogna ricredersi. La scoperta è avvenuta in un complesso vulcanico ricco di reperti dalle caratteristiche siliciche, appunto come i graniti. Le analisi precedenti sul suolo lunari non erano state altrettanto soddisfacenti.
Gli unici campioni del nostro satellite degni di nota, dunque con il minimo accenno di sistema granitico, erano quelli delle rocce raccolte dagli astronauti della missione Apollo. Per il nuovo studio, invece, gli esperti si sono avvalsi di misurazioni e telerilevamenti molto più sofisticati. In particolare, è stata sfruttata la radiometria orbitale a microonde, senza dimenticare il ruolo delle misurazioni della gravità. Il corpo granitico esaminato aveva 50 chilometri di diametro, per la precisione sotto il complesso noto come Compton-Belkovich Volcanic, sul lato nascosto della Luna. Le conclusioni dello studio astronomico sono state a dir poco sorprendenti.
I processi particolari che coinvolgono la Luna
Mentre infatti i graniti normalmente richiedono la tettonica a placche o dei magmi pieni d’acqua per formarsi, nel caso della Luna non è stato rilevato niente di tutto questo. Si ha dunque a che fare con un processo particolare, non ancora noto, alla base della formazione granitica sul nostro satellite. Le ipotesi formulate a tal proposito sono diverse. Ad esempio, alcuni ricercatori sono convinti che ci sia la responsabilità dei liquidi basaltici KREEP (potassio, terre rare e fosforo) e del loro frazionamento. In alternativa potrebbe anche trattarsi di una crosta ricca degli elementi appena citati e a fusione parziale.
A conti fatti, il sistema granitico della Luna di cui si sta parlando dovrebbe essere molto più grande ed esteso geograficamente di quanto si sarebbe immaginato. Tra l’altro, lo studio scientifico in questione è stato utile per scovare un nuovo strumento per mappare il gradiente geotermico tramite la radiometria. In pratica, i metodi utilizzati potranno tornare utili per ampliare la conoscenza dei processi geotermici sul satellite, ma anche su altri corpi planetari. L’impressione è che, dopo oltre 10 anni di studio, ne serviranno altri per confermare le prime conclusioni che già di per sé sono davvero affascinanti.