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Sulla Luna hanno trovato qualcosa: la scoperta è storica

Sulla Luna ci sono importanti riserve di acqua, come accertato dall'analisi dei campioni raccolti nel corso di una missione cinese

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Non saranno chiare, fresche e dolci come quelle rese immortali da Francesco Petrarca, ma le acque scoperte di recente sulla Luna rappresentano una novità di portata storica. Il merito è della Cina che ha reso pubblici i risultati delle ultime analisi sui campioni raccolti nel corso delle missioni spaziali sul nostro satellite.

Le risorse idriche in questa superficie esistono: è questa la risposta che tanto si attendeva a una delle domande più annose sull’oggetto celeste in questione. I risultati della ricerca sono stati resi pubblici nella rivista specializzata “Nature Geoscience” e si riferiscono allo studio di alcuni esperti coordinati dall’Accademia Cinese delle Scienze. Cosa è stato rilevato di preciso?

Risorse idriche alternative sulla Luna

L’acqua sulla Luna è stata individuata in alcune sfere vetrose, come se fosse stata intrappolata all’interno. In poche parole, queste sfere tendono a formarsi grazie al calo di temperatura registrato dai materiali fusi in seguito agli impatti dei meteoriti. Come hanno sottolineato i ricercatori che se ne sono occupati, è una fonte idrica alternativa di estrema importanza, visto che si aprono scenari imprevisti per quel che riguarda le prossime missioni. Non è un mistero che la Luna sia al centro dei progetti delle agenzie spaziali per il futuro, il ritorno dell’uomo su questa superficie è imminente e servirà anche dell’acqua per vari motivi.

Le scorte d’acqua rilevate sulla Luna si riferiscono ai campioni che sono stati raccolti durante la missione cinese Chang’e-5. Si tratta del primo viaggio in assoluto da parte di Pechino per quel che riguarda l’esplorazione robotica del satellite. Il decollo è avvenuto nel novembre del 2020, con la conseguente raccolta di due chilogrammi di suolo lunare e rocce. Ora questa stessa missione è diventata ancora più acclamata per aver assodato come l’oggetto celeste non sia arido come si è sempre pensato. Sono state formulate delle ipotesi al riguardo, ma soltanto una sta convincendo l’intera comunità scientifica.

Come si alimenta il ciclo d’acqua sulla Luna

Sembra infatti che l’acqua sulla Luna si sia formata in seguito all’interazione tra le particelle cariche e i materiali presenti sul satellite. A dire il vero, una riserva d’acqua superficiale vera e propria non è ancora stata individuata, ma l’ottimismo tra gli astronomi regna sovrano. Le risorse idriche sono per il momento limitate agli effetti del vento solare. In pratica è una sorta di meccanismo di “ricarica”: il vento stesso si distribuisce nelle sfere vetrose, accumulandosi nel corso degli anni per poi essere rilasciato. In questa maniera si potrebbe alimentare un ciclo d’acqua attivo a tutti gli effetti.

Tra l’altro, riserve di questo tipo potrebbero non essere limitate alla sola Luna. Secondo quanto accertato dagli esperti, altre scorte del genere dovrebbero essere presenti nel vetro che si crea in seguito all’impatto dei meteoriti su altri corpi celesti, per la precisione quelli senza atmosfera. È facile immaginare come nuove missioni come quella Chang’e-5 verranno presto organizzate per approfondire la questione: non si raccoglievano campioni lunari dal lontano 1976 e i grandi risultati ottenuti a distanza di oltre quattro decenni fa intuire quante altre novità abbia in serbo il nostro satellite.