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SCIENZA

Sì, stiamo di nuovo andando sulla Luna per prenderne un pezzo

Succederà entro il 2025: la NASA manderà un gruppo di astronauti sulla Luna, allo scopo di prelevare dei nuovi campioni da analizzare. E le scoperte derivanti potrebbero lasciarci a bocca aperta

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Abbiamo parlato più volte della missione Artemis III che porterà, ancora una volta, l’uomo a camminare sulla Luna. Attualmente prevista per il 2025, Artemis III è frutto di due missioni di prova che hanno aperto la strada al ritorno dell’umanità sulla superficie del satellite dopo oltre 70 anni. Ma cosa faranno, nello specifico, gli astronauti che approderanno sul satellite?

Volendone parlare in maniera molto, molto semplificata, il gruppo di scienziati che muoverà i suoi passi sulla Luna per la prima volta dai tempi dell’Apollo 17 avrà il compito di esplorare la regione vicino al Polo Sud Lunare e di monitorare l’estrazione di risorse dal satellite, che verranno poi portate sulla Terra. Dunque sì, sostanzialmente, fra le loro mansioni, gli astronauti avranno anche quella di raccogliere dei “pezzi di Luna”.

L’invio degli strumenti sulla Luna

Mentre gli astronauti sono ancora impegnati nell’addestramento, la NASA ha già ben chiari i suoi obiettivi. Alla fine del mese di luglio 2023, infatti, verrà inviata sulla superficie lunare una serie di strumenti, fra cui una sorta di trapano-trivella dotato di un lander. Si tratta di un lancio finalizzato alla costruzione di un’impianto di lavorazione che dovrebbe vedere la luce entro il 2032 e che gli scienziati in arrivo con Artemis III dovrebbero già poter cominciare a sfruttare.

Secondo le informazioni rilasciate dall’agenzia spaziale statunitense nell’apposita pagina relativa alla missione, il trapano-trivella inizierà a “grattare” la Luna, scavando ed erodendo il punto in cui si stanzierà e raccogliendo una serie di campioni di diverse dimensioni, dai più microscopici a quelli più consistenti. Parte di questi torneranno sulla Terra proprio quando saranno di ritorno gli scienziati della mission Artemis III.

Perché studiare i pezzi di Luna?

Lo studio dei campioni lunari non ha un solo perché. Analizzare materiali più possibile attuali provenienti dalla Luna apre le porte a moltissime ricerche e scoperte. Nello specifico, sempre stando a quanto scrivono gli esperti della NASA, lo studio dei nuovi “pezzi” potrebbe restituire dei dati utili a sviluppare riserve di ossigeno e acqua sull’arida superficie lunare, che, come ben sappiamo, non offre aria respirabile nella sua sottile atmosfera.

Gli scienziati, inoltre, mirano a capire quanto e come si potrebbero sfruttare i minerali lunari, quali potrebbero essere i loro impieghi e come potrebbero essere utili all’umanità. Non solo: c’è anche chi è convinto che ci sia vita sulla Luna e proprio questi campioni potrebbero svelarci se e quanto è vero.

La missione Artemis III

Al netto di tutto ciò che sta già viaggiando verso la Luna, è innegabile che la missione Artemis III sia attesissima. L’equipaggio, formato dal comandante Reid Wiseman, dagli specialisti di missione Christina Koch e Jeremy Hensen e dal pilota Victor Glover, partirà dal Launch Pad 39B del Kennedy Space Center in Florida per volare verso la Luna all’interno della navicella spaziale Orion.

L’intera missione durerà circa 30 giorni, mentre la permanenza vera e propria sulla Luna dovrebbe durare circa una settimana e dovrebbe prevedere, oltre alle succitate esplorazioni e monitoraggio dell’estrazione, anche il campionamento del ghiaccio d’acqua, rilevato per la prima volta sul Satellite nel 1971.