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Qui è possibile che ci sia vita: la sorprendente rivelazione

A 200 anni luce dalla Costellazione della Lira gli astronomi hanno data per certa la presenza di acqua su due esopianeti noti da tempo

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Esopianeti pieni d'acqua Fonte foto: 123RF

Sarà pure vero che l’acqua divide gli uomini, come amava ripetere lo scrittore Libero Bovio, ma nelle ultime ore ha invece unito. Si sta parlando dell’acqua scovata in due esopianeti nuovi di zecca che hanno fatto esultare gli astronomi di tutto il mondo. Sembra infatti che in questi oggetti celesti ci sia e ci potrà essere vita.

La scoperta è merito di un gruppo di ricercatori dell’Università di Montreal, in Canada, i quali si sono imbattuti in mondi già noti e in orbita attorno a una nana rossa. Ora se ne sa di più e non a caso possono essere definiti senza problemi “mondi acquatici”. La descrizione non è esagerata, anzi si riferisce alla caratteristica peculiare degli esopianeti stessi.

Come si chiamano gli esopianeti

In poche parole, l’acqua rappresenta una buona parte del loro volume. Si sta parlando di oggetti celesti che sorgono in un sistema a oltre 200 anni luce dalla Costellazione della Lira. Quest’ultima viene considerata una delle costellazioni “moderne”, oltre che una di quelle elencate dal celebre astronomo Tolomeo. I mondi d’acqua sono completamente diversi da tutti quelli individuati finora. Il sistema planetario a cui si è appena fatto riferimento si chiama Kepler-138, mentre gli esopianeti sono stati ribattezzati per l’occasione Kepler-138c e Kepler-138d. Anche le loro dimensioni hanno destato un certo interesse.

In effetti, gli esopianeti della Costellazione della Lira hanno una grandezza che è circa una volta e mezza rispetto a quella della Terra. I telescopi Spitzer e Hubble hanno permesso di esaminarli a fondo, anche se bisogna subito precisare che la scoperta dell’acqua non è avvenuta in maniera diretta. In pratica, gli astronomi hanno messo a confronto i mondi in questione con una serie di modelli e, in base alle informazioni in loro possesso, si è dedotto che il volume è composto in gran parte dal liquido vitale. In precedenza, invece, si era pensato che fossero caratterizzati esclusivamente da roccia e metalli.

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Esopianeti simili alle lune del sistema solare

Non è semplice capire cosa siano dei mondi d’acqua. Gli esperti hanno provato a spiegare la conformazione degli esopianeti Kepler-138c e Kepler-138d, mettendoli a confronto con le due Lune di Giove e Saturno, vale a dire Europa e Encelado. Si tratta di oggetti celesti di dimensioni più grandi rispetto a questi satelliti, ma la ricchezza d’acqua non è poi molto diversa. Nel caso delle Lune, poi, la superficie è ghiacciata, mentre i mondi presenti nella Costellazione della Lira sono composti da vapore acqueo. A questo punto ci si sta sbizzarrendo con la fantasia per quel che riguarda le altre caratteristiche degli esopianeti.

C’è chi si sta chiedendo se siano presenti o meno degli oceani in superficie. In realtà potrebbero non esserci distese d’acqua come quelle che conosciamo sulla Terra. Il principale problema, infatti, è rappresentato dalle temperature di Kepler-138c e Kepler-138d, molto alte e dunque capaci di far evaporare l’acqua. L’atmosfera potrebbe essere densa con un liquido presente a pressioni molto elevate. L’alternativa tirata in ballo dagli astronomi è quella di un’acqua in condizioni tali da poter essere considerata un “fluido supercritico”.