Raggio da record nella via Lattea, è enorme: grande sorpresa per la NASA
Un gigantesco filamento cosmico emesso da una piccola pulsar a 1.600 anni luce di distanza dalla Terra potrebbe spiegare l’antimateria della Via Lattea
A 1.600 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Cigno, si trova una piccola stella di neutroni che emette un filamento di materia e anti-materia dalle dimensioni impressionanti. Il raggio cosmico, fotografato dal Chandra X-ray Observatory della NASA, è almeno tre volte più esteso di quanto si potesse immaginare.
Il filamento gigante della piccola pulsar
L’impressionante filamento, che la NASA definisce apertamente “gargantuesco”, è stato scoperto nel 2020 in prossimità di una stella in realtà molto piccola. Il raggio origina da una pulsar, cioè una stella di neutroni rotante dal campo magnetico molto forte, che si chiama PSR J2030+4415, e che è grande appena come una piccola città.
Il filamento di materia e antimateria emesso da J2030 è lungo 7 anni luce: un’estensione tale da poter addirittura spiegare la presenza di antimateria all’interno della Via Lattea, uno dei misteri della nostra galassia.
La nuova osservazione del filamento di J2030 ha permesso di misurare la lunghezza del raggio cosmico, che Chandra non aveva potuto misurare nel 2020 in quanto molto più esteso del campo di osservazione del telescopio della NASA.
Ed è risultato che la piccola pulsar nella costellazione del Cigno emette il raggio cosmico più lungo osservabile dalla Terra. “È incredibile che una pulsar di appena 16 chilometri possa creare una struttura così grande da essere vista a migliaia di anni luce di distanza” commenta Martijn de Vries di Stanford, autore di uno studio di prossima pubblicazione su The Astrophysical Journal.
“Ragionando in scala” spiega de Vries “se il filamento si estendesse da New York a Los Angeles, la pulsar dovrebbe essere circa 100 volte più piccola del più piccolo oggetto visibile a occhio nudo”. Le impressionanti dimensioni del raggio cosmico di J2030, secondo la ricerca, potrebbero addirittura spiegare la presenza di antimateria sul nostro pianeta.
Un raggio di materia e antimateria
Il filamento cosmico è fatto di materia ma anche di antimateria, si legge nel comunicato diffuso dalla NASA, e “potrebbe fornire nuovi indizi sull’origine dell’antimateria nella Via Lattea”.
Nella nostra galassia sembrano infatti esserci grandi quantità di positroni, la controparte antimaterica degli elettroni, ed il fenomeno è ancora in cerca di una spiegazione che metta d’accordo gli scienziati.
La gran parte dell’Universo è composta di materia ordinaria, eppure gli scienziati continuano a trovare tracce di antimateria, cioè di particelle “a carica elettrica invertita”, nella nostra galassia – e persino sulla Terra.
Si tratta sempre di piccolissime quantità, poiché l’antimateria interagisce molto poco con la materia ordinaria, eppure sappiamo che il nostro pianeta è avvolto da una sorta di “guscio” di antimateria, e che anche le banane emettono un positrone ogni tanto (perché contengono delle minime quantità di potassio-40, un isotopo del potassio).
Secondo il nuovo studio, l’antimateria della Via Lattea potrebbe provenire da filamenti cosmici come quello osservato: la combinazione di due estremi, la rotazione veloce e il forte campo magnetico tipici delle pulsar, “genera un’accelerazione delle particelle che può produrre coppie di elettroni e positroni”.
I positroni della nostra galassia potrebbero provenire da raggi di questo tipo, emessi da piccole stelle collassate che ruotano velocissime su se stesse mentre vagano per lo spazio interstellare a migliaia di chilometri orari.