Via Lattea, scoperti più di 1000 “misteriosi filamenti”
Individuati quasi 1000 "filamenti misteriosi" penzolanti nel cuore della Via Lattea: potrebbero essere legati alla passata attività del buco nero Sagittarius A*
Che nella Via Lattea fossero presenti dei particolari filamenti magnetici è cosa nota sin dagli anni Ottanta. La loro origine rimane però ancora un mistero. Così, lo scienziato che per primo scoprì l’esistenza dei misteriosi filamenti che attraversano la nostra galassia, Farhad Yusef-Zadeh della Northwestern University, ha deciso di indagare più a fondo la questione servendosi di tecnologie molto più evolute di quelle che c’erano a disposizione ai tempi della prima scoperta.
Un mistero nella Via Lattea
Gli astronomi coinvolti nella ricerca, appena pubblicata sulla rivista The Astrophysical Journal Letters, hanno passato tre anni al SARAO, il South African Astronomy Observatory: qui hanno potuto utilizzare per circa 200 ore di osservazione il telescopio MeerKAT, mettendo insieme 20 diverse osservazioni di differenti sezioni della galassia, fino a 25.000 anni luce dalla Terra. L’osservazione, che ha reso possibile una precisione senza precedenti, ha mostrato quasi 1000 misteriosi filamenti lunghi fino a 150 anni luce, che dalla Northwestern University definiscono come “inspiegabilmente penzolanti nello spazio”.
Le nuove immagini mostrano 10 volte più filamenti delle ultime ricerche in merito, cosa che ha consentito al team guidato dal Professor Yusef-Zadeh di condurre per la prima volta degli studi statistici sulla “popolazione” dei misteriosi filamenti.
“Per molto tempo” afferma Yusef-Zadeh “abbiamo studiato i singoli filamenti con una vista miope”; adesso, continua il fisico, “finalmente vediamo il disegno generale: una vista panoramica piena di filamenti”.
Studiare un filamento alla volta, secondo lo scienziato, rende molto difficile trarre una reale conclusione sulla loro natura e sulla loro origine. In tal senso, la nuova immagine resa possibile dal telescopio MeerKAT si configura apertamente come “uno spartiacque nello studio di queste strutture”.
Dopo un lavoro certosino di eliminazione del rumore di fondo che riuscisse ad evidenziare i filamenti, il team di ricerca ha ottenuto un’immagine talmente bella da risultare “stupefacente”. Yusef-Zadeh la paragona addirittura ad un pezzo d’arte: “è come l’arte moderna” sostiene; “queste immagini sono così belle e ricche” da far pensare all’arte, secondo gli autori della ricerca, ed il mistero che si cela nelle loro affascinanti forme le rende ancora più magiche.
Cosa sono i filamenti della Via Lattea
Quando vennero scoperti per la prima volta, Yusef-Zadeh capì che i filamenti erano magnetizzati, ma l’impossibilità di studiare più di un filamento alla volta rendeva impossibile portare la ricerca ad un altro livello. Nell’ultimo studio, finalmente si esplorano i campi magnetici dei filamenti ed il ruolo dei raggi cosmici nell’illuminazione dei campi magnetici.
È stato quindi possibile scoprire che le emissioni dei filamenti sono molto diverse da quelle di una supernova morente, suggerendo una diversa origine per il fenomeno dei misteriosi filamenti. Secondo lo studio, l’ipotesi più probabile è che i filamenti siano collegati all’attività passata del buco nero supermassiccio che si trova al centro della Via Lattea, Sagittarius A*.
I filamenti potrebbero anche essere legati al fenomeno, scoperto proprio da Yusef-Zadeh nel 2019, delle enormi bolle cosmiche che emettono onde radio – sempre dal centro della Via Lattea.
Oggi Yusef-Zadeh ed il suo team sono in grado di rilevare che i campi magnetici dei filamenti si amplificano lungo il tragitto, caratteristica fondamentale condivisa da tutti i singoli filamenti analizzati. Il cuore della Via Lattea è ancora pieno di misteri: nessun indizio, ancora, sull’origine della peculiare struttura dei filamenti: “non sappiamo ancora perché si formano in gruppi, né capiamo come si separano, e non sappiamo come avviene il distanziamento regolare” tra i singoli filamenti, che appaiono separati uno dagli altri da una distanza perfettamente uguale – simile a quella tra la Terra e il Sole.
E non sappiamo ancora, continua Yusef-Zadeh, se i filamenti siano stabili o cambino nel corso del tempo. “Siamo un passo più vicini ad una migliore comprensione” conclude lo scienziato “ma serviranno ancora molte osservazioni ed analisi teoriche” prima di svelare i segreti della Via Lattea.