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SCIENZA

Un enorme cuore di magma bollente sta spaccando l'Africa e creando un nuovo Oceano

Un pennacchio magmatico pulsante sotto l’Afar sta spalancando una crepa nell’Africa orientale, preannunciando la nascita di un nuovo bacino oceanico

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In Africa, e nello specifico in Etiopia, la crosta terrestre si sta lentamente spaccando. Si tratta di un territorio decisamente complesso, considerando come vi confluiscano tre grandi rift: rift del Mar Rosso, rift del Golfo di Aden e grande rift Etiopico.

Tutto ciò genera una zona di giunzione tripla, che sta vivendo un processo a dir poco delicato, come evidenziato da una recente ricerca guidata da Emma Watts, dell’Università di Swansea. Ora sappiamo che non è soltanto la tensione delle placche a far divaricare il continente. C’è un gigantesco pennacchio di magma nel mantello, che pulsa ritmicamente. Sta innalzando delle colonne di roccia fusa, che alimentano la frattura.

Pennacchio di magma sotto l’Afar

I geologi avevano teorizzato per decenni un sostegno profondo per l’apertura del rift. Soltanto ora, però, stanno emergendo (letteralmente) prove di un meccanismo ritmico. Sono stati raccolti più di 100 campioni di rocce vulcaniche da parte del team di Watts. Ritrovamenti in tutta la regione, analizzati sotto vari aspetti, soprattutto per quanto riguarda il contenuto chimico. Sono state individuate delle “strisce” ricorrenti. Possiamo parlare di codici a barre geologici, in pratica. Sono testimonianza di impulsi periodici di magma.

Stando a quanto dichiarato da Tom Gernon, coautore dello studio, tali pulsazioni non compongono un flusso continuo. Si tratta di ondate che risalgono dal mantello con una cadenza che potremmo definire “cardiaca”.

Un pennacchio di magma la cui entità è impressionante. Risulta in corrispondenza dei periodi di massimo flusso, con il magma che riesce a penetrare più facilmente nelle porzioni dove la crosta è più sottile o le placche si allontanano più rapidamente. Un esempio perfetto è il rift del Mar Rosso. La roccia fusa infatti qui emerge con maggiore efficienza, contribuendo di fatto a formare nuova crosta, ampliando la frattura.

Nascita di un nuovo oceano

Siamo nelle prime fasi di una scissione continentale, che non potremo vedere completa. In milioni di anni, infatti, tutto ciò potrebbe portare alla formazione di un bacino oceanico. L’aspetto dell’Africa odierno non sarà lo stesso (così come per altri continenti), con le pulsazioni del pennacchio che accelerano questo processo.

Ogni ondata di magma, raffreddandosi, genera nuova crosta basaltica, come detto. Ciò spinge i margini sempre più lontani. Nel corso del tempo geologico, tale dinamica ricorda il “respiro” del pianeta, in cui la litosfera si rigenera dopo aver ceduto.

Secondo Derek Keir, l’evoluzione dei pennacchi magmatici è correlata al movimento delle placche tettoniche. Ciò influenza il ritmo di frammentazione del continente. Tra migliaia di anni, la valle Afar potrebbe aprirsi definitivamente all’acqua del Mar Rosso. Ecco cosa si intende per nascita di un nuovo oceano.

Tutto ciò ha delle profonde ricadute sulla comprensione dell’attività vulcanica e della sismicità nell’Afar. I flussi di magma si alternano a periodi di quiete e per questo la pressione sulla crosta varia ciclicamente. Ciò innesca terremoti ed eruzioni.

Poter definire un ciclo ritmico permette inoltre di affinare i modelli geofisici, integrando parametri di flusso pulsato piuttosto che continuo. Ciò migliora le previsioni di pericolosità vulcanica e sismica non solo in Etiopia, ma in tutti i rift del pianeta.