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Il Registro pubblico delle opposizioni non funziona: i dati

Secondo i dati raccolti da Federconsumatori il Registro Pubblico delle opposizioni non funziona poiché le telefonate di marketing aggrgessivo non sono diminuite

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Call center illegali e registro pubblico delle opposizioni Fonte foto: LightField Studios/Shutterstock

Secondo l’indagine condotta da Federconsumatori, il Registro pubblico delle opposizioni non funziona. O almeno, non funziona come dovrebbe. Infatti il 98,5% degli intervistati riferisce che, nonostante l’iscrizione del proprio numero di telefono al Registro, continua a ricevere telefonate indesiderate. E tra le chiamate inopportune ci sono quelle dei call center che provano a vendere contratti di gas ed energia elettrica, società di trading online, società finanziarie, insomma tutta la tipologia di telefonate sgradite che ognuno di noi ha ricevuto almeno una volta nella vita e che, in alcuni casi, riceve più volte al giorno.

Rpo: perché non funziona

Il Registro delle opposizioni (RPO) nasce nel 2010 come enorme database che contiene i numeri di telefono sia fissi sia da cellulare (dal 25 luglio 2022) di persone che hanno espresso chiaramente la volontà di non essere contattate da società che propongono vendite al telefono di qualunque genere.

L’attivazione del nuovo RPO, cioè con inclusione anche dei numeri di cellulare, è stata un successo, tanto che nelle prime 24 ore, secondo quanto riferisce lo stesso MISE (Ministero per l’industria e lo sviluppo economico) si sono iscritti oltre 250 mila cittadini che hanno dichiarato di non voler essere disturbati da telefonate di marketing aggressivo. In totale i cittadini iscritti sarebbero circa 2 milioni.

Ma secondo quanto riferisce Federconsumatori nonostante il 58,9% degli intervistati abbia dichiarato di aver iscritto al Registro il proprio numero di cellulare, il 39,9% di aver registrato sia la linea fissa sia la mobile e il 2,2% di aver dichiarato solo il numero fisso, tutti concordano nel non essere riusciti a ottenere il blocco delle telefonate indesiderate.

Il punto è che molte chiamate partono da call center esteri che riescono ad aggirare la normativa italiana, che peraltro non prevede sanzioni per chi viola la volontà del cittadino espressa attraverso il Registro.

Come ci si iscrive al Rpo

In attesa che sil servizio sia migliorato e reso più efficiente e rispondente alle esigenze di privacy dei cittadini, conviene comunque iscriversi a Registro, perché molte aziende di call center italiane e che lavorano secondo la normativa vigente, sono rispettose delle indicazioni del RPO.

Dal momento dell’invio della richiesta, dovrebbero essere necessarie almeno due settimane per ottenere il blocco delle chiamate da parte di call center italiani e legali.

Ogni cittadino può iscriversi al Registro delle Opposizioni gratuitamente dal sito ufficiale ma anche via mail, via telefono, con una raccomandata o anche via fax. Il numero di telefono che accoglie le iscrizioni è il numero verde 800265265: si seguirà una procedura guidata dichiarando la propria identità e fornendo il codice fiscale o la partita Iva.

La richiesta può essere inviata per email o per chi preferisce usare la posta, si può inviare una raccomandata all’indirizzo del Gestore. Infine, per chi preferisce mezzi di comunicazione più tradizionali, la richiesta può essere inoltrata anche a mezzo fax al numero 06/54224822.

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