Le città in Italia dove fa più caldo la notte, è record di notti tropicali
Milano chiude giugno con 27 notti tropicali su 30: il fenomeno è raddoppiato in 30 anni, con gravi ripercussioni su salute, emergenze e vivibilità urbana
L’Italia è nella morsa del caldo e la sofferenza è percepita da Nord a Sud, da Milano a Palermo. Le metropoli nostrane stanno sperimentando infatti in toto un’estate che non dà alcuna tregua, neanche quando si è a letto. Le notti tropicali, quelle in cui la temperatura minima non scende sotto i 20°C, sono infatti divenute una normalità. Record mai visti e trend in accelerazione fanno temere il peggio.
Il record di Milano
Stando all’Osservatorio Meteorologico Milano Duomo, il mese di giugno 2025 si è chiuso con 27 notti tropicali su 30. In pratica, tra mezzanotte e le sei del mattino la colonnina di mercurio non è scesa sotto i 20°C per quasi l’intero mese. Un primato che supera anche i 25 episodi registrate nell’estate 2003, estremamente “rovente”.
Non si parla però di un caso isolato, anzi. Arpa Lombardia conferma che nelle ultime tre decadi le notti tropicali sono quasi raddoppiate. Si è passati da 42 a più di 80 all’anno, guardando al quadriennio 2021-2024. Per quanto riguarda Milano, nello specifico, luglio continua il trend, con un inizio tra 25,9°C di minima e 34,8°C di massima. Una situazione che ha generato 4.289 chiamate al 118.
Un fenomeno nazionale
Come detto, però, il fenomeno riguarda l’Italia intera. L’aumento delle notti tropicali non risparmia nessuno:
- Nord – Quasi 80 notti tropicali all’anno, +36 rispetto a 15 anni fa;
- Centro – 84 notti tropicali all’anno, +30 rispetto al periodo 2009-2013;
- Sud – 97 notti tropicali all’anno, +21 rispetto al quinquennio precedente.
È Milano a spiccare tra i capoluoghi, come detto. Anche altre metropoli, però, registrano aumenti significativi delle notti tropicali:
- Bari: +33 (totale non dichiarato);
- Bologna: +40, per 96 annue;
- Roma: +48, per 109 annue;
- Torino: +54, per 84 annue;
- Firenze: +32;
- Palermo: 143 annue;
- Napoli: 117 annue.
Questi numeri rendono chiaro quanto le “isole di calore” urbane stiano trasformando la notte in un momento di insicurezza termica, riducendo la qualità del riposo e aumentando i rischi per la salute.
Impatti sulla salute
Le notti tropicali non sono soltanto un fastidio. Hanno ripercussioni dirette sulla salute e la vivibilità:
- salute pubblica, con aumento di problematiche cardiovascolari, crisi respiratorie e disturbi del sonno;
- servizi di emergenza, con picchi nelle chiamate al 118;
- energia e costi, con uso massiccio di condizionatori, con picchi di consumo e blackout locali;
- lavoro e produttività, con affaticamento cronico e riduzione della concentrazione.
In un contesto di cambiamento climatico, è evidente come l’ondata di calore possa divenire la “normalità”. Per contrastare le notti torride occorrono misure integrate, come l’aumento del verde urbano. Si ha necessità massiccia e diffusa di alberature strategiche, così come tetti verdi, così da abbassare le temperature notturne.
Altro elemento cardine è rappresentato dai materiali riflettente, come asfalti chiari e superfici termoregolanti, per ridurre l’accumulo di calore. I rifugi climatici possono poi garantire una “via di fuga” per anziani e soggetti fragili, quando all’aperto.
Si dovrebbe poi operare per dei piani d’allerta notturna, con bollettini meteo dedicati e accesso rapido ai servizi di soccorso.