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SCIENZA

Scoperto il rossetto più antico del mondo, risale a 7.000 anni fa

Scoperto il rossetto più antico al mondo. Migliaia di anni eppure la sua composizione è simile a quelle moderne

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Rossetto antico Fonte foto: Studio pubblicato su rivista Scientific Reports

Le scoperte in campo archeologico molto spesso riguardano oggetti che oggi considereremmo insignificanti. Ritrovamenti che a un primo impatto non sembrano avere caratteristiche clamorose, ma che in realtà ci restituiscono informazioni specifiche di un mondo lontanissimo.

È proprio quanto accaduto con quello che viene considerato, a ben ragione, il rossetto più antico al mondo. Stando ai rinvenimenti effettuati fino a oggi, non c’è un altro esemplare che affondi le radici più indietro nel tempo. Il colore è un rosso cupo e la composizione chimica è sorprendente. Ciò perché risulta essere molto simile a quella adoperata per i moderni rossetti. Non siamo poi così differenti dai nostri antenati, del resto.

Un rossetto antichissimo

Ha migliaia di anni ma non li dimostra. Il rossetto più antico al mondo vanta in realtà un’aria decisamente attuale. Potrebbe essere una versione un po’ vintage e artistica di un prodotto moderno. Anche l’astuccio che lo conteneva ci appare, con un certo sforzo mentale, in linea con una concezione odierna. Ha la forma di un piccolo cilindro, e il fatto che la nostra mente possa subito comprenderne l’utilizzo, evidenzia il filo rosso con chi ci ha preceduto.

Per realizzare il rossetto è stato adoperato un minerale. Nello specifico si tratta di clorite. Chi lo ha realizzato, migliaia di anni fa, lo ha scolpito con dei motivi geometrici. Una scoperta davvero interessante, pubblicata sulla rivista Scientific Reports. Tutto frutto di una collaborazione tra archeologi, chimici ed esperti di mineralogia dell’Università di Padova con il gruppo di Nasir Eskandari, della facoltà di Archeologia dell’Università iraniana di Teheran (primo autore della ricerca).

La datazione

L’aspetto del rossetto è, come detto, tremendamente moderno. Tanto da lasciare a bocca aperta, tenendo conto dei risultati della datazione al radiocarbonio. Questa offre la conferma che il cosmetico risale a un periodo compreso tra il 1900 e il 1700 a.C., circa. Al fine di realizzarlo, sono stati adoperati ematite, manganite e braunite. Ecco gli ingredienti di base, mescolati accuratamente a cere e olii vegetali. Proprio l’analisi di tale composizione ha suggerito ai ricercatori che la sostanza in sé fosse probabilmente adoperata per la colorazione delle labbra.

Ecco le parole di Massimo Vidale, del dipartimento di Beni culturali dell’Università di Padova. Questi ha avuto il ruolo di coordinatore dello studio. “Una scoperta che si aggiunge ai risultati di una linea di ricerca che svela come gli artigiani dell’antico Iran, tra 5.000-4.000 anni fa, avessero elaborato delle conoscenze molto avanzate sui composti metallici, naturali e sintetici”.

Questo tipo di conoscenza consentiva loro di produrre kohl, ovvero la matita nera per gli occhi, ma anche fondotinta a base di carbonio di piombo e ombretti.

Un salto in un passato remoto che possiamo conoscere anche attraverso questi dettagli. Molto interessante, da un punto di vita scientifico e antropologico, il fatto che l’antico rossetto contenesse ridotte tracce di minerali di piombo. Ciò suggerisce che il produttore sapesse dei pericoli dati dalla diretta ingestione di questo metallo. Considerando la complessità del processo, si pensa inoltre che il trucco femminile, da adoperare al tempo solo o quasi in occasioni formali e cerimoniali, fosse uno dei simboli di uno stato dominante della classe elitaria della popolazione.

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