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Sono arrivati al “cuore” di una galassia fantasma: ecco cosa hanno visto

Grazie alla combinazione delle diverse caratteristiche di James Webb e di Hubble, siamo riusciti ad avere una fotografia nitida della "galassia fantasma"

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Intorno alla nostra galassia ce ne sono decine di altre decisamente interessanti, che meritano di essere studiate ed esplorate – non direttamente dall’uomo in carne e ossa, ovviamente e purtroppo. Ma attraverso giganteschi telescopi che orbitano intorno alla Terra o che sulla Terra sono ben ancorati.

È proprio grazie a loro che gli astronomi della NASA e dell’ESA sono riusciti a vedere il centro di questa “galassia fantasma”.

Una nuova scoperta

I due telescopi orbitanti più famosi e più all’avanguardia sono James Webb e Hubble. I due hanno due metodi di osservazione diversi, nel senso che recepiscono due diverse lunghezze d’onda. James Webb opera principalmente nell’infrarosso, coprendone buona parte dello spettro. Hubble invece è in grado di osservare pochissimo dell’infrarosso, ma perché è stato progettato per poter guardare e fotografare tutto quello che emette luce, soprattutto ultravioletta.

Mettendo insieme queste due caratteristiche, la NASA e l’ESA (l’Agenzia Spaziale Europea) sono state in grado di produrre un’osservazione della galassia Messier 74 che fosse finalmente comprensiva – e di conseguenza hanno scattato delle fotografie davvero meravigliose.

In particolare, James Webb ha visto e fotografato i delicati filamenti di gas e polvere nei bracci a forma di spirale della galassia, che si allungando verso l’esterno. Ha potuto farlo grazie a uno dei suoi strumenti, Mid-InfraRed (MIRI), con cui di solito va a studiare i primi anni delle stelle e degli oggetti celesti.

Hubble invece si è occupato delle parti più luminose della galassia, trovandone in particolare alcune molto brillanti, note come regioni HII.

Una galassia speciale

Messier 74 è una grande galassia che si trova a 32 milioni di anni luce dalla Terra, nella costellazione dei Pesci, quella in cui abbiamo per la prima volta fotografato la luce dietro a un buco nero. Messier ha una forma a spirale, ed è stata osservata per la prima volta addirittura nel 1780, dagli antenati dei nostri telescopi. Non è particolarmente grande: è un quinto della Via Lattea, con una dimensione misurata in 95mila anni luce.

È anche una delle galassie più difficili da osservare, e infatti viene spesso soprannominata dagli esperti la “Galassia fantasma”. Ma nonostante questo, è la più luminosa del gruppo a cui appartiene, che si chiama M74 ed è composto da galassie molto irregolari. Messier 74 ha invece una forma più definita, con bracci spiraliformi prominenti e ben definiti.

Nel nucleo di Messier 74, la sua parte centrale, ci sono pochi gas e polveri: questo è il motivo per cui la combinazione di Webb e Hubble è riuscita a ottenere una visione così nitida e non oscurata dell’ammasso di stelle che c’è al centro della galassia. Nei suoi bracci invece ci sono tantissime stelle giovani, o addirittura ancora in formazione.

Messier 74 tra gli esperti è molto famosa anche per un altro motivo: potrebbe essere la galassia in cui certificheremo la presenza di un buco nero di massa intermedia. I primi indizi che un oggetto simile esista al centro di questa galassia vengono da alcune osservazioni del telescopio spaziale Chandra del 2005. Un buco nero intermedio è molto raro da trovare: conosciamo bene solo quelli supermassicci o quelli molto piccoli. Alcuni scienziati ritengono che un oggetto cosmico di questo tipo sia nato non da una singola supernova, ma da tanti piccoli buchi neri che si sono riuniti in un ammasso.