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SCIENZA

Uno dei bagliori più luminosi mai visti, cosa è esploso in cielo?

Una vera e propria foto inedita: gli scienziati sono riusciti a catturare l'immagine di un'esplosione infuocata, un bagliore luminoso e mozzafiato causato dalla fusione di una stella di neutroni con un'altra stella

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Immaginate qualcosa di incredibilmente acceso, una luce talmente forte da squarciare il nero più profondo. A questo punto avrete, probabilmente, solo una pallida idea di ciò che gli scienziati del Center for Astrophysics of Harvard e Smithsonian sono riusciti a catturare con i loro strumenti: una vera e propria esplosione infuocata che sembra partire da una spirale misteriosa, illuminando prepotentemente lo spazio profondo.

Ma di cosa si tratta per la precisione? Di uno scatto inedito, di una prima volta assoluta per la radioastronomia, che immortala e regala agli esseri umani uno sguardo sulla fusione tra una stella di neutroni e un’altra stella, scatenando una reazione incandescente con tanto di onda d’urto.

Il bagliore luminoso: una prima volta nella storia

L’immagine è diventata subito importantissima perché, come dicevamo, si tratta di una prima volta assoluta nella scienza e nella storia. Nello specifico, i ricercatori del Center for Astrophysics of Harvard e Smithsonian sono riusciti a rilevare e catturare una luce di lunghezza d’onda millimetrica estrapolandola da un lampo di raggi gamma di breve durata. Si tratta dei bagliori residui più luminosi mai registrati nello spazio, relativi a una collisione fra stelle.

Lo scatto, dunque, il momento in cui una stella (che si vede a sinistra) viene inglobata da una stella di neutroni causando l’apertura di un disco/spirale. La fusione causa un’esplosione (il getto bianco al centro) che dà vita a dei lampi di raggi gamma di breve durata e a un’onda d’urto (l’esplosione semisferica a destra) che ha raggiunto un’intensità mai registrata, duratura e accesa, tanto da stupire gli osservatori.

Le esplosioni luminose nell’Universo

Occorre precisare che i lampi di raggi gamma (chiamati GRB) sono ufficialmente annoverati fra le esplosioni nello spazio più luminose ed energetiche in assoluto. Questi lampi, infatti, emettono nel giro di pochi secondi più energia di quella che il nostro Sole emetterà durante la sua intera vita. I lampi di raggi gamma sono ritenuti responsabili della creazione degli elementi più pesanti presenti e “galleggianti” nell’Universo (come l’oro e il platino).

Questo tipo di esplosione si verifica a causa della radiazione dell’onda gravitazionale che “rimuove” l’energia dall’orbita delle stelle binarie, facendo sì che le stelle si avvicinino, con un movimento a spirale, l’una verso l’altra per poi, appunto, scatenare un’esplosione accompagnata da getti che si muovono alla velocità della luce. Quando queste esplosioni si verificano “nei pressi” della Terra, sono osservabili come piccoli lampi nel cielo.

Il bagliore e la ricerca sulle esplosioni luminose

L’individuazione del bagliore catturato dal Center for Astrophysics of Harvard e Smithsonian dunque, fa la storia. E non solo per quanto abbiamo già detto, ma anche e soprattutto per il difficile processo che ha portato al suo rilevamento. L’esplosione luminosa in questione, infatti, che ha preso il nome di GRB 211106A, si trova a circa 20 miliardi di anni luce dalla Terra e a quelle distanze è davvero difficile determinare da cosa e da dove proviene il fenomeno.

A fare la differenza è stata la rivelazione della lunghezza d’onda millimetrica, che ha aggiunto una nuova dimensione alla comprensione dell’esplosione. E che, da questo momento, sarà fondamentale per capire molto di più sui lampi di raggi gamma e su ciò che hanno provocato e provocano nello spazio.

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