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Qual è la forma e la misura perfetta da birra? Lo rivela una formula matematica

Qual è il boccale di birra perfetto? Lo rivela la matematica ed ecco l'esperimento che ha portato a questo particolare risultato

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È stata calcolata la forma perfetta per il boccale di birra. Sappiamo tutti che esistono numerose tipologie e, dunque, differenze. Un matematico ha però dimostrato quale sia la forma migliore in assoluto. Per esprimere questa tesi si è partiti da una semplice domanda: quale boccale riesce a mantenere il liquido al suo interno più fresco possibile per la maggior quantità di tempo?

L’equazione della birra

Claudio de Castro Pellegrini, della Federal University di São João del-Rei in Brasile, ha svolto un complesso lavoro matematico per sviluppare un’equazione e dimostrare qual è la forma migliore per un bicchiere, al fine di mantenere il liquido al suo interno fresco per più tempo possibile.

Come impedire l’assorbimento del calore? Il suo esperimento risulta alquanto interessante perché prevede un approccio strettamente pragmatico. Il matematico si è infatti detto non interessato allo studio di un liquido statico, lasciato in un boccale ad assorbire calore. Il suo intento era quello di dimostrare la forma migliore in un ambito reale, che vede dunque un cameriere servire della birra a un cliente, il quale procede a bere e lasciar “riposare” il liquido sul tavolo ripetendo l’operazione più volte.

Questa premessa è di fondamentale importanza, dal momento che si prevede un costante cambiamento del livello della birra. Al tempo stesso si registra un cambiamento della quantità di superficie a contatto con il liquido. Di fatto, più birra viene consumata più superficie entrerà a contatto con l’aria dell’ambiente circostante.

L’esperimento di Pellegrini

Pellegrini ha spiegato coma la forma del vetro debba rispettare alcuni vincoli ben specifici. Il vetro dev’essere costituito da una base isolante e piatta. Deve inoltre coprire un’area abbastanza grande da consentire al vetro di “stare in piedi”.

Si richiede, inoltre, che il bicchiere sia simmetrico, al punto che la sua forma venga rappresentata da una tridimensionale, realizzata attraverso la rotazione di una forma bidimensionale di 360° intorno all’asse x o all’asse y.

Pellegrini si è però ritrovato dinanzi a un processo che ha evidenziato come il boccale perfetto avesse una forma tutt’altro che comoda. Il boccale più “fattibile” aveva un volume superiore ai due litri. Il più grande, invece, un volume superiore ai 100 litri.

Dopo i primi test, si è poi dedicato al lavoro per la progettazione di un bicchiere di birra realistico. Ciò ha portato a una semplificazione della sua formula, a partire dalla necessità che la base isolasse perfettamente il calore. Un vetro spesso e l’uso di un sottobicchiere di certo aiutano ma, di fatto, si è distanti dall’isolamento perfetto.

Ha poi ipotizzato che la temperatura della birra fosse la stessa in ogni punto del liquido. Al tempo stesso che la bevanda avesse densità uniforme. Ha poi ignorato la schiuma come potenziale strato isolante, così come il trasferimento di calore dalla mano al bicchiere. Ha studiato unicamente l’impatto ambientale.

Il miglior boccale di birra

La forma esatta del boccale di birra perfetto dipende dal raggio della base del bicchiere e dalla costante C. Quest’ultima è inoltre determinata dall’altezza del contenitore scelto. Pellegrini ha calcolato le forme migliori per bicchieri con un’altezza di 19 centimetri, sulla base di differenti raggi di base. Il risultato? La forma ricorrente ricorda un flute da champagne.

I parametri studiati sono stati poi adottati a diversi tipi di bicchieri in commercio: pinta imperiale, pinta americana o il boccale da Weizen. Ha poi inserito nella sua formula il rispettivo raggio di base e l’altezza, così da calcolare la forma ideale. Anche in questo caso il risultato, per tutti i test, ricorda in qualche modo il flute da champagne.

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