C'è un buco nero che cresce in modo incontrollabile: cosa sappiamo
Al centro di una galassia lontana gli scienziati hanno trovato un buco nero supermassiccio che cresce a vista d'occhio, in maniera rapida e incontrollabile. Ma che cosa può dirci davvero?
Ne abbiamo parlato moltissime volte e, ogni volta, non abbiamo perso l’occasione di ribadirlo: il buco nero è probabilmente il corpo celeste che, per misteriosità e caratteristiche inafferrabili, attira più l’attenzione della comunità scientifica. A dispetto della loro quantità e diffusione (quasi tutte le grandi galassie ne hanno uno), elementi che li rendono comuni, i buchi neri sono ancora oggetto di studi, analisi e quesiti di vario genere.
Una delle domande più comuni è: come si formano davvero? Oggi siamo in grado di dare una risposta approssimativa, sì, ma considerando che molti di questi corpi celesti sono nati quando l’Universo era ancora “giovane” e non si sono dunque formati di fronte ai nostri occhi, non ci sono certezze. O, almeno, non ce n’erano fino a oggi, dato che adesso gli scienziati ne hanno trovato uno in rapidissima crescita.
La scoperta del buco nero in rapida crescita
Facciamo un passo indietro: cosa stavano cercando gli scienziati dell’Università del Texas e dell’Università dell’Arizona che si sono imbattuti in questo buco nero? In sostanza, il team di ricercatori internazionali era impegnato nello studio delle galassie primordiali, con l’obiettivo di tracciare un quadro della loro formazione e, in generale, di saperne di più su quello che è il passato del nostro Universo.
Come ben sa chi ama osservare il cielo, tutti gli sguardi che gettiamo sulla volta celeste sono rivolti al passato: la luce viaggia a una velocità che impiega molto tempo a raggiungerci e persino le stelle che brillano nelle nostre notti non sono altro che echi d’altri tempi. Ed è proprio questo il punto cruciale, perché osservando una specifica galassia, denominata COS-87259, gli scienziati hanno scoperto il buco nero in rapida crescita che può essere identificato come buco nero nascente, riuscendo a ottenere un punto di vista privilegiato e inedito sulla sua formazione.
Uno sguardo sulla formazione dei buchi neri
Rilevando la presenza del buco nero, gli scienziati hanno deciso di puntare su COS-87259 diversi telescopi appartenenti a varie agenzie spaziali. L’osservazione più riuscita è stata però quella effettuata con l’Atacama Large Millimeter Array (ALMA), che ha permesso di scoprire che il misterioso corpo celeste è ancora avvolto nella cosiddetta polvere cosmica, ovvero un insieme di detriti e materiali che caratterizzano le prime fasi dell’esistenza di ogni buco nero.
La polvere cosmica sta per altro causando l’emissione di quasi tutta la sua luce nella gamma del medio infrarosso dello spettro elettromagnetico e ha anche generato un forte getto di materiale che si muoveva alla velocità della luce attraverso la galassia ospite: tutti segnali identificabili con l’evoluzione di un buco nero, che sta crescendo a una velocità davvero incontrollabile, mostrandosi agli scienziati in tutte le sue velocissime e travolgenti fasi di formazione.
Il buco nero in crescita e la storia dell’Universo
Durante l’osservazione, gli scienziati hanno anche scoperto che la galassia COS-87259, che ospita questo nuovo buco nero supermassiccio, è piuttosto estrema: genera infatti stelle e corpi celesti a un ritmo 1000 volte superiore rispetto a quello della Via Lattea e contiene più di un miliardo di masse solari di polvere interstellare. «Ciò che è particolarmente sorprendente – ha detto Ryan Endsley, principale autore degli studi sul buco nero – è che questa galassia si trova su una zona relativamente piccola del cielo, dove di certo non ti aspetteresti di trovare un buco nero supermassiccio».
«Questo – continua Endsley – ci suggerisce che in realtà potrebbero esserci molti altri buchi neri in rapida formazione ed evoluzione, tutti da osservare. Metterli insieme significa rispondere a molte domande sulla prevalenza di buchi neri supermassicci e sui tipi di galassie che ne emergono, il che implica la capacità di scrivere dettagliatamente la storia del nostro Universo».