Cosa sono gli NFT e a cosa servono
A che servono gli NFT? Come funzionano? In questa breve guida ci sono tutte le informazioni da sapere sugli NFT, per capire meglio cosa sono e come vengono utilizzati.
Dal tech all’arte, fino a diventare più di recente una questione molto più comune. Gli NFT sono un tipo di bene con una storia relativamente breve che, negli ultimi anni, ha ottenuto una discreta popolarità. Soprattutto nel periodo della pandemia da COVID-19 è stato uno dei principali trend del digital.
Ciò nonostante, ancora oggi non è ancora chiaro a molti cosa sono gli NFT, a cosa servono e perché ci sono persone disposte a spendere anche milioni di euro/dollari per acquistare quello che di fatto è un semplice certificato di autenticità, un bene non fungibile per definizione. Per questo, proviamo a fare chiarezza.
Cosa sono gli NFT
Per NFT, acronimo di Non Fungible Token si intende un gettone non sostituibile o un gettone non riproducibile, letteralmente. In altre parole, un NFT è un certificato digitale che attesta l’originalità e la proprietà univoca di un bene fisico o digitale.
Di conseguenza, un NFT non è duplicabile perché unico e registrato su blockchain, ovverosia la tecnologia basata su una catena di blocchi contenente file crittografati inalterabili, tecnologia che è alla base anche delle criptovalute, per esempio. Ma rispetto a Bitcoin e alle altre valute digitali, che sono fungibili, cioè duplicabili in copie identiche e interscambiabili, gli NFT sono diversi, proprio perché unici e non sostituibili.
Si tratta dunque di certificati digitali di varie cose, sia oggetti del mondo reale come opere d’arte, sia contenuti digitali come fotografie, musica, eccetera. Ma acquistare un NFT non vuol dire ottenere l’opera in sé, semplicemente avere la possibilità di rivendicare un diritto su di essa, essendo per l’appunto dei certificati di autenticità, delle prove di proprietà.
Come funzionano gli NFT
Visto che comprare un NFT vuol dire acquistare la proprietà di un bene, né possederne tutti i diritti, è logico domandarsi perché acquistare un NFT. Per rispondere serve partire dal funzionamento degli NFT, dalla blockchain e dal relativo mercato cui fanno parte.
Gli NFT si basano sulla blockchain, una sorta di registro digitale contenente informazioni realizzato a blocchi immodificabili e incacellabili collegati fra loro in maniera sicura tramite crittografia. Nel caso degli NFT la blockchain serve proprio a certificarne l’autenticità.
Chi acquista un NFT, come anticipato, acquista un certificato digitale di un bene che l’artista/autore mette a disposizione tramite un processo denominato hashing dal quale deriva l’hash (impronta digitale), cioè la sequenza identificativa e univoca dell’NFT memorizzata nella blockchain. Molto semplificato, è per sommi capi questo il processo di tokenizzazione di un bene digitale.
La popolarità degli NFT è legata fondamentalmente al relativo mercato che si è creato in questi ultimi anni, principalmente dalla pandemia di COVID-19 in poi. Ci sono infatti vari marketplace in cui è possibile comprare e vendere gli NFT, anche a pochi euro, dollari o valute digitali. Come per qualsiasi altro bene vige anche qui la legge della domanda e dell’offerta, considerando le cifre astronomiche raggiunte in determinati casi.
Esempi di NFT e diritti
Alcuni esempi di NFT? Possono essere canzoni, arte digitale, ma anche tweet, video, GIF, articoli web e così via. L’NFT del primo tweet di Jack Dorsey, il fondatore di Twitter (ora X), è stato battuto all’asta nel 2022 per quasi 3 milioni di dollari, per esempio. Pochi mesi prima, è stato venduto a 52,7 milioni di dollari Clock, un NFT creato da Pak e Julian Assange di un orologio che conta i giorni di carcere trascorsi da Assange.
Posto che non tutti gli NFT sono uguali per quanto riguarda i diritti, nella maggioranza dei casi acquistarne uno non significa ottenerne il copyright: l’autore/artista continua infatti ad averne i diritti d’autore e a deciderne gli usi. Nel caso del tweet, chi ne ha acquistato l’NFT non può decidere cosa farne, nemmeno impedirne la condivisione, per esempio. E lo stesso vale per gli NFT di altri beni digitali.