E' arrivato ChatGPT Search: Google ha un vero sfidante
Il nuovo ChatGPT Search è un motore di ricerca sul web integrato nel chatbot di OpenAI, che può dare seriamente filo da torcere a Google in alcuni casi specifici
OpenAI ha finalmente reso disponibile ChatGPT Search, il suo motore di ricerca sul web basato sull’intelligenza artificiale e integrato in ChatGPT, il chatbot AI più famoso del mondo e, probabilmente, anche il più usato.
ChatGPT Search non è disponibile per tutti gli utenti, ma rappresenta comunque una grandissima sfida a Google Gemini e, a dirla tutta, a Google stessa che, per la prima volta, vede nascere un motore di ricerca alternativo in grado di impensierirla e di provare a scalfire la posizione di assoluto dominio di Big G nel settore della ricerca sul web.
Cos’è ChatGPT Search
ChatGPT Search è una funzione in più, integrata nelle versioni Plus e Teams di ChatGPT, che permette di cercare qualcosa sul web usando l’intelligenza artificiale. Tale funzione è disponibile sia nella versione web di ChatGPT, cioè via browser, sia nelle app per smartphone.
Lo scopo di ChatGPT Search è quello di rendere le ricerche di informazioni sul web più veloci, più efficaci e meno faticose, libereando contemporaneamente l’utente dalla necessità di affinare costantemente le frasi usate per cercare sul motore di ricerca.
Con ChatGPT Search, insomma, la ricerca diventa “conversazionale“, cioè si ottiene un risultato anche se non si inseriscono specifiche parole chiave (che, magari, l’utente ancora non conosce) e le risposte vengono prefiltrate da ChatGPT, che usa l’AI per stabilire quali informazioni sono più rilevanti e più utili per rispondere.
Le ricerche sono particolarmente efficaci se rientrano in una delle 5 macrocategorie per le quali OpenAI ha selezionato alcune fonti qualificate:
- Meteo
- Azioni/Borsa
- Sport
- News
- Luoghi
Le fonti delle risposte vengono comunicate all’utente, che può fare clic/tap sui singoli link. Tra di esse ci sono, giusto per fare alcuni esempi, tutti i giornali del gruppo tedesco Axel Springer (Bild, Die Welt,Fakt, Business Insider, Politico), il francese Le Monde, Associated Press, Springer, Condé Nast, Dotdash Meredith, Financial Times, GEDI, Hearst, Le Monde, News Corp, Prisa (El País), Reuters, The Atlantic, Time, Vox Media.
Come si usa ChatGPT Search
Prima di spiegare come si usa ChatGPT Search, dobbiamo specificare una cosa: ChatGPT Search non è la stessa cosa di Search GPT. Quest’ultimo, infatti, era solo un prototipo di motore di ricerca e non è diventato un vero e proprio prodotto commerciale.
O, meglio, lo è diventato trasformandosi in ChatGPT Search, che non è un servizio a sé stante ma una nuova funzione all’interno di ChatGPT. Per questo, chi vuole usarlo deve passare da ChatGPT e da un abbonamento Plus o Teams.
Accedendo al proprio ChatGPT Plus/Teams, quindi, adesso c’è una nuova icona a forma di mondo, che ci indica la possibilità di usare il nuovo motore di ricerca. Basta inserire la domanda (e non per forza singole parole chiave), per avere una prima risposta con le prime fonti.
Poi si potrà continuare ad affinare la ricerca, con il solito metodo già usato con ChatGPT: conversando col chatbot fino a quando non ci restituisce una risposta che riteniamo soddisfacente.
ChatGPT Search è meglio di Google?
ChatGPT Search può sfidare Google, al momento, principalmente in un campo: le ricerche su argomenti che l’utente non conosce quasi per nulla. Spesso, infatti, chi è totalmente all’asciutto su un tema ha difficoltà a trovare le giuste parole chiave per chiedere a Google di cercare ciò che effettivamente gli serve.
In più, un utente del genere non sa quali sono le fonti affidabili su quell’argomento, finendo spesso per cliccare sul primo link della pagina di Google. Un link che, se le parole chiave usate per la ricerca non sono le migliori, è probabilmente quasi del tutto inutile all’utente.
ChatGPT Search, in pratica, aiuta l’utente a superare questa fase iniziale: facendo una domanda molto più generica, anche senza parole chiave specifiche, l’utente chiede a ChatGPT un primo riassunto di quell’argomento. Riassunto che, tra l’altro, deriva da fonti preselezionate e non da dei clic quasi a caso.
Da questo punto di vista, quindi, ChatGPT Search può effettivamente sfidare Google. Diverso, invece, è il caso in cui l’utente sia già abbastanza ferrato sull’argomento e stia cercando un approfondimento, magari su siti e fonti che già almeno in parte conosce. In casi del genere Google ha ancora una profondità che nessun altro motore di ricerca al momento riesce ad avere.
Infine, un ambito in cui ChatGPT Search può seriamente dar fastidio a Google è quello degli assistenti digitali AI: con l’integrazione di un vero e proprio motore di ricerca, infatti, ChatGPT è decisamente più utile e diventa un’alternativa a Google Gemini molto più efficace.