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Che cosa sta succedendo all'Etna? E da dove vengono gli anelli di fumo usciti dal cratere?

Gli anelli di fumo che continuano ormai da giorni a fuoriuscire dal cratere dell'Etna hanno un aspetto misterioso: scopriamo perché si formano e se sono pericolosi.

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Anelli di fumo Fonte foto: IPA

L’Etna si sta comportando in modo un po’ strano, emettendo dei curiosi anelli di fumo perfettamente sferici che hanno un aspetto alquanto misterioso. L’evento si verifica ormai da qualche giorno, suscitando l’attenzione di cittadini e visitatori. Inoltre, nelle scorse ore è anche avvenuta una forte esplosione che ha fatto tremare la terra. I due eventi sono collegati? E, soprattutto, c’è di che preoccuparsi? Scopriamo qualcosa in più.

Gli anelli di fumo dell’Etna

La scorsa settimana, qualcosa deve aver ridestato l’Etna: il vulcano è sempre attivo, emettendo in continuazione pennacchi di fumo, ma stavolta la situazione è ben più curiosa. Il cratere lascia fuoriuscire degli anelli spettacolari, le cui foto hanno già fatto il giro dei social – e il vulcano è stato subito soprannominato "Lady of the Rings", ovvero la "Signora degli Anelli". Non sono altro che cerchi di vapore generati da piccole esplosioni di bolle di gas situate all’interno di uno stretto condotto, al di sopra di una camera magmatica. Non è la prima volta che ciò accade, anzi: il primo avvistamento risale al 1724, ed episodi simili si sono verificati anche sullo Stromboli.

A scoprire il fenomeno è stato il fisico Sir William Thomson, chiamando gli anelli "volcanic vortex rings". Negli ultimi anni, gli esempi più rilevanti sono quello del 2000 e il più recente del luglio 2023, che hanno entrambi coinvolto l’apertura orientale della Bocca Nuova. Stavolta, a dare origine agli anelli è stata una nuova bocca: il 2 aprile 2024, un’esplosione ha aperto un piccolo cono eruttivo nel Cratere di Sud-Est. "Ha una bocca perfettamente circolare da cui escono diversi anelli di vortice vulcanico" – ha dichiarato Giuseppe Barbagallo, guida vulcanologa.

Ed è già record, dal momento che in pochi giorni il vulcano ha emesso probabilmente centinaia – se non migliaia – di anelli. Dobbiamo preoccuparci? Una spiegazione esauriente arriva dal profilo Facebook di Boris Behncke, vulcanologo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania: "Non sono segno di un’eruzione imminente, ma solo di un condotto aperto, bello circolare e ben stretto, attraverso il quale viene sparato il gas in maniera pulsante". Tuttavia, di recente c’è stata un’altra potente esplosione che ha destato qualche perplessità.

Etna, la potente esplosione

Domenica 7 aprile, l’Etna è stato scosso da un’esplosione chiaramente avvertita nei dintorni. Lo ha reso noto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, parlando di una forte emissione di cenere visibile nella zona dei crateri sommitali. L’evento è avvenuto nel pomeriggio, con una sequenza di circa 6 esplosioni che sono state registrate dal punto di vista sismico. Subito dopo, una nube nera si è innalzata dal cratere, raggiungendo i 5mila metri di altitudine e poi disperdendosi rapidamente nell’atmosfera.

"L’emissione di cenere non ha interessato il Cratere di Sud-Est [quello coinvolto nella formazione degli anelli di fumo, n.d.r.], ma ha avuto origine da un’apertura nella Bocca Nuova, che ha iniziato un anno fa a fare anelli di gas. È stato solo un evento, durato tre o quattro minuti e rimasto isolato. Probabilmente si è trattato dell’apertura di una bocca all’interno della Bocca Nuova che si era tappata. Il gas, con la pressione, ha rotto questo tappo di materiale vulcanico e lo ha sparato nell’atmosfera" – ha affermato Marco Neri, vulcanologo e ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

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