Euro Digitale, le banche centrali spingono: che succede a ottobre
Due big del mondo bancario europeo tornano a parlare di euro digitale e spunta una data: fine ottobre 2025, dopo inizia la nuova fase
Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per la definizione dell’euro digitale, la moneta elettronica che l’Eurosistema sta sviluppando per rispondere alle mutate preferenze dei consumatori e per garantire la sovranità monetaria dell’area euro.
Le banche centrali europee stanno accelerando i lavori, con l’obiettivo di definire le caratteristiche e l’infrastruttura di questo nuovo strumento di pagamento entro ottobre.
A supporto di questa previsione, arrivano dichiarazioni di esponenti di spicco del mondo bancario europeo, come Piero Cipollone e Marco Pieroni, che sottolineano l’importanza dell’euro digitale nel panorama finanziario attuale.
Euro Digitale: cosa ha detto Cipollone
Piero Cipollone, membro del board della Banca Centrale Europea (BCE), ha dichiarato a Reuters che l’euro digitale è una risposta necessaria alla spinta di Donald Trump verso le stablecoin, cioè le criptovalute ancorate al dollaro.
Secondo Cipollone, la diffusione delle stablecoin, promosse a livello globale, potrebbe far perdere potere alle banche europee, erodendo le loro commissioni e la base clienti.
L’euro digitale, invece, sarebbe uno strumento indispensabile per preservare il ruolo della moneta pubblica e l’autonomia dell’area euro nel settore dei pagamenti elettronici.
Cipollone ha evidenziato come l’euro digitale, a differenza delle stablecoin, sarebbe garantito dalla BCE, funzionando come un wallet online gestito dalle banche.
Euro Digitale: cosa ha detto Pieroni
Marco Pieroni, coordinatore del team dedicato all’euro digitale in Banca d’Italia, ha spiegato a L’Espresso i vantaggi dell’euro digitale rispetto alle carte di credito e ad altri strumenti di pagamento elettronici già esistenti.
Pieroni ha sottolineato che l’euro digitale offrirà maggiore sicurezza, protezione dei dati e minori possibilità di frodi.
Inoltre, a differenza dei sistemi di pagamento elettronici attuali, l’euro digitale potrà essere utilizzato anche offline, senza connessione internet.
Per i cittadini, le funzioni base dell’euro digitale, come gli acquisti online, i pagamenti tramite POS e i trasferimenti di denaro, saranno gratuite, come sono gratuiti attualmente i pagamenti in contanti (ma non i pagamento con Pos, che includono una commissione pagata dal negoziante).
Pieroni ha anche confermato che l’euro digitale sarà accessibile anche a coloro che non possiedono un conto corrente bancario, con la possibilità di approvvigionarsi tramite wallet digitali distribuiti gratuitamente.
Nonostante le preoccupazioni delle banche per una possibile fuga di capitali, l’euro digitale sarà utilizzabile fino a una certa soglia, ancora in fase di definizione da parte della BCE (al momento si parla di una cifra massima pari a 3.000 euro).
L’infrastruttura tecnologica per l’euro digitale sarà realizzata dall’Eurosistema con il supporto di aziende europee e, per tanto, sarà “sovrana” e non in mano alle multinazionali americane dei pagamenti come VISA e Mastercard.
Euro Digitale: che succede ad ottobre
Il 2025 rappresenta un anno chiave per l’euro digitale, con la fase preparatoria che si concluderà ad ottobre.
Questa fase include la selezione dei fornitori di servizi e infrastrutture, la definizione delle regole per uno schema unico in tutta Europa e la definizione degli standard tecnici. Entro la fine di ottobre 2025, l’Eurosistema si propone di avere un quadro completo delle caratteristiche e dell’infrastruttura tecnologica dell’euro digitale.
Successivamente, inizierà la fase di implementazione, con i primi progetti pilota. L’effettiva entrata in vigore dell’euro digitale dipenderà poi dai tempi che deciderà il legislatore europeo.
In sintesi, ottobre 2025 segna una tappa fondamentale nel percorso verso l’introduzione dell’euro digitale, con la conclusione della fase preparatoria e l’avvio delle fasi successive di implementazione e sperimentazione.