Scoperta la galassia "Luci di Natale", rivela come si è formato l'Universo
Scoperta la galassia "Luci di Natale", così chiamata perché la sua immagine ricorda gli addobbi festivi: è importante per ricostruire l'origine dell'Universo
Gli scienziati hanno scoperto la galassia “Luci di Natale”, così chiamata perché immortalata in un’immagine che evoca proprio gli addobbi per le feste.
La visione mai realizzata prima, oltre a essere molto spettacolare, è di grande interesse per gli studi sulla formazione dell’universo.
Cosa sappiamo sulla galassia “Luci di Natale”
Grazie alle straordinarie capacità del telescopio spaziale James Webb (JWST), la NASA ha recentemente rivelato un’immagine che potrebbe ben rappresentare l’aspetto della nostra galassia nelle sue fasi iniziali di formazione. Questo straordinario scatto ha suscitato grande entusiasmo tra gli scienziati, evocando anche lo spirito natalizio: la galassia immortalata, infatti, è stata soprannominata “Luci di Natale” per via dei suoi colori brillanti e variopinti che ricordano le decorazioni degli alberi festivi.
L’immagine mostra dieci ammassi stellari di colori differenti, simili a palline colorate sospese nel cosmo. Questi ammassi descrivono una visione senza precedenti di come le stelle si aggregano per formare una galassia simile alla Via Lattea. Gli studiosi hanno battezzato questa galassia lontanissima “Firefly Sparkle” (“Scintilla di Lucciole”), un nome che sottolinea l’aspetto vivace e multicolore degli ammassi stellari.
Il telescopio Webb, grazie alla sua posizione nello spazio e alla possibilità di osservare senza le interferenze dell’atmosfera terrestre, ha già fornito immagini di galassie ancora più lontane e antiche. Tuttavia, è la prima volta che si può registrare un sistema stellare simile alla nostra Via Lattea durante le sue prime fasi di formazione, con un livello di dettaglio mai raggiunto in passato.
Secondo la dottoressa Lamiya Mowla del Wellesley College, co-responsabile dello studio, le informazioni disponibili su questo stadio dell’Universo erano finora estremamente limitate. Ora, invece, possiamo vedere una galassia che si sta costruendo letteralmente “pezzo dopo pezzo”, qualcosa di veramente inedito.
Perché si tratta di una galassia “colorata”?
La professoressa Catherine Heymans, Astronoma Reale di Scozia e indipendente dal team di ricerca, ha definito la scoperta «affascinante, scientificamente significativa ed estremamente “festiva”». La galassia è composta da ammassi stellari di colori diversi, ciascuno in un differente stadio evolutivo. Questa varietà cromatica è dovuta alla presenza di elementi come ossigeno e azoto e ai processi dinamici che caratterizzano le prime fasi della vita di una galassia: la nascita di nuove stelle, la morte di stelle massive e l’abbondanza di gas e polveri cosmiche.
Analizzando la composizione chimica e le temperature di questi ammassi stellari, i ricercatori sono riusciti a ottenere preziose informazioni sull’età e sulla formazione delle prime stelle. La dottoressa Mowla ha raccontato come la scoperta di “Firefly Sparkle” sia stata una sorpresa: quando si è accorta della vivacità e degli ammassi variopinti, ha immediatamente intuito che si trattava di qualcosa di speciale. Ulteriori analisi hanno confermato che la luce proveniva da oltre 13 miliardi di anni luce di distanza, un’epoca risalente a soli 600 milioni di anni dopo il Big Bang.
Una fortunata coincidenza cosmica ha permesso al telescopio James Webb di catturare l’immagine di questa galassia. Com’è stato possibile? Un massiccio ammasso di galassie, situato tra “Firefly Sparkle” e il telescopio, ha agito come una lente gravitazionale, distorcendo e amplificando la luce del sistema stellare lontano. Questo fenomeno si è rivelato fondamentale per consentire agli scienziati di osservare dettagli altrimenti impossibili da individuare.
Lo studio ha inoltre palesato che gli ammassi stellari attivi di “Firefly Sparkle” sono circondati da una luce diffusa proveniente da altre stelle, segno che la galassia si sta ancora assemblando. La complessità e la bellezza di questa visione hanno lasciato i ricercatori con un senso di stupore e umiltà di fronte ai misteri del cosmo.
Con la galassia “Luci di Natale”, il telescopio Webb apre nuove prospettive sul nostro posto nell’Universo e sull’evoluzione delle strutture cosmiche che hanno dato origine a tutto ciò che conosciamo.