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SCIENZA

Hanno raccolto un pezzo di Luna facendo una scoperta incredibile

Alcuni campioni della superficie lunare, arrivati sulla Terra tanti anni fa, ci hanno svelato solamente oggi un prezioso segreto sul nostro satellite naturale.

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Luna Fonte foto: 123RF

Uno dei più grandi successi dell’umanità in ambito spaziale è stato l’allunaggio: a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, alcune missioni hanno permesso all’uomo di camminare sulla Luna e di raccogliere alcuni preziosi campioni, poi giunti sulla Terra. Tuttavia, all’epoca non esistevano tecnologie così all’avanguardia da poter permettere di trarre il maggior numero di informazioni possibili da queste rocce lunari. Oggi, finalmente, la scienza ha fatto passi da gigante e ha consentito agli astronomi di analizzare più a fondo questi campioni: ciò che è emerso ha del sorprendente.

Cosa contengono i campioni provenienti dalla Luna

Nel dicembre 1972, la missione Apollo 17 ha portato per l’ultima volta l’uomo sulla Luna: gli astronauti che ne hanno fatto parte sono riusciti a raccogliere alcuni campioni della superficie lunare, riportandoli poi sulla Terra. Per molti anni, una tecnologia ancora non così sviluppata non ha consentito agli scienziati di studiare a fondo questi frammenti di roccia spaziale, che sono dunque rimasti in paziente attesa per lungo tempo. Ora, un team di esperti guidato dal professor Philipp Heck, curatore degli studi polari presso il Field Museum of Natural History of Chicago, ha condotto un’interessante analisi.

Lo studio dei campioni lunari, che è stato recentemente pubblicato su Geochemical Perspectives Letters, ha permesso di scoprire la loro composizione chimica. Si tratta di cristalli di zircone, un minerale prezioso contenente – tra gli altri elementi – anche l’uranio. Gli scienziati hanno usato quest’ultimo per individuare l’età dei cristalli: la datazione radiometrica permette di scoprire quanti anni ha un determinato oggetto, sulla base della quantità di atomi di uranio hanno avuto un decadimento trasformandosi in atomi di piombo.

Il mistero sulla vera età della Luna

L’analisi dei cristalli di zircone ha portato alla scoperta della loro vera età: hanno ben 4,46 miliardi di anni. “È incredibile poter avere la prova che la roccia che hai in mano è la parte più antica della Luna che abbiamo mai trovato finora” – ha affermato Jennika Greer, ricercatrice associata di Scienze della Terra presso l’Università di Glasgow, nonché coautrice dello studio. Ciò ha tuttavia suscitato delle perplessità sulla datazione del nostro satellite. Finora, infatti, si stimava che la Luna si fosse formata 4,42 miliardi di anni fa.

Facciamo un piccolo passo indietro: secondo gli scienziati, agli albori il nostro Sistema Solare era particolarmente caotico. La Terra era ancora in fase di formazione, ed era spesso soggetta a scontri con altri corpi rocciosi presenti nello spazio. Più di 4 miliardi di anni fa, un oggetto delle dimensioni di Marte si sarebbe schiantato sulla superficie del nostro pianeta, staccandone via un grande pezzo roccioso che è poi diventato la Luna. Si è trattato di un evento cruciale per la Terra, ma gli esperti hanno sempre trovato difficoltà nel dargli una datazione precisa.

Lo studio dei cristalli di zircone apre ora un nuovo scenario. Questi minerali sono stati tra i primi ad essersi formati sulla neonata Luna, ma il processo non può essere avvenuto subito dopo l’impatto che ha dato vita al nostro satellite. Lo schianto, infatti, dovrebbe aver prodotto così tanta energia da sciogliere la roccia che sarebbe poi diventata la superficie lunare. In queste condizioni, i cristalli si sarebbero sciolti e la loro firma chimica sarebbe stata cancellata. Ciò significa che gli zirconi devono essersi formati solo quando l’oceano di magma lunare si è raffreddato: la nostra Luna avrebbe dunque almeno 4,46 miliardi di anni – l’età stimata dei cristalli – e sarebbe quindi più vecchia di 40 milioni di anni rispetto a quanto finora credevamo.