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Inquinamento, lo smog impedisce alle api di sentire l'odore dei fiori

Gli scienziati hanno testato la scoperta in una fattoria, e i risultati sono stati impressionanti: le api non sentono l'odore dei fiori, ed è colpa dello smog

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Lo smog impedisce alle api di sentire l'odore dei fiori Fonte foto: iStock

Negli ultimi anni abbiamo imparato ad apprezzare le api. C’è stato un utero movimento di attivisti e scienziati che ha cercato di spiegare al mondo l’importanza di questi insetti per il nostro ecosistema, e quanto sia importante preservarli. Alcuni Paesi si sono già mossi per cercare di salvare le api a rischio.

Ma ora la loro caratteristica più importante per l’equilibrio dell’ecosistema – la capacità di impollinare i fiori – potrebbe essere messa a rischio dallo smog da cui sono circondate.

Come funziona l’impollinazione

Negli impollinatori – e quindi nelle api e nelle farfalle – il senso dell’olfatto in qualche modo sostituisce gli occhi e la bocca. Lo usano per orientarsi nello spazio e per comunicare gli uni con gli altri.

Le api si accorgono della presenza di un fiore quando i suoi composti chimici atterrano sulle loro antenne. Poi seguono quel pennacchio di odore come una mappa del tesoro fino alla pianta.

Dopo l’alimentazione, gli insetti come le api da miele imparano quali composti chimici olfattivi portano ai fiori più gustosi e ritornano da loro come il cane di Pavlov. Poi ci sono le api carnivore, ma questa è un’altra storia.

Il 70% di tutte le diverse colture che mangiamo richiede l’impollinazione degli insetti. La mancanza di impollinazione da parte degli insetti potrebbe causare un aumento dei prezzi degli alimenti per via della scarsa offerta, o indurre i coltivatori a ricorrere a misure più pesanti come l’impollinazione manuale. Certo, non rischiamo un’ecatombe di api, ma lo stress a cui questi animali sono sottoposti aumenta ogni giorni di più. Ed è colpa – anche – dell’inquinamento.

Lo smog e le api

Lo hanno capito gli scienziati delle università di Reading e di Birmingham, nel Regno Unito, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista scientifica Enviromental Pollution: l’ozono e i gas di scarico riducono significativamente la presenza degli impollinatori, il numero di volte che gli impollinatori visitano le piante e quanti semi producono le piante.

Concentriamoci però sull’effetto che l’inquinamento ha sulle api, piuttosto che sui fiori: l’ozono, che è un sottoprodotto delle emissioni delle fabbriche e dei veicoli, e lo scarico del diesel possono confondere i composti chimici dei profumi che vengono percepiti dalle antenne delle api.

“In più, gli inquinanti possono degradare il segnale che le api usano per arrivare al fiore e ritrovarlo le volte successive” spiega James Ryalls, ricercatore dell’università di Reading che ha partecipato allo studio. “Quindi potrebbero non essere più in grado di trovare il fiore“.

Per la prima volta, gli scienziati hanno testato questa scoperta in un campo aperto, e non in laboratorio. Nella fattoria dell’Università di Reading, i ricercatori hanno disposto anelli ottagonali di circa 8 metri di diametro. In ciascuno degli anelli hanno pompato ozono, gas di scarico diesel, una combinazione di entrambi, o niente. Gli anelli contenevano anche piante di senape nera, il fiore che le api avrebbero dovuto visitare.

Poi il team ha osservato quanto spesso gli impollinatori entravano negli anelli e visitavano uno dei fiori della pianta di senape. I risultati sono stati netti. Negli anelli con una combinazione di ozono e gas di scarico, la presenza degli impollinatori era diminuita del 70% rispetto agli anelli senza inquinanti; anche il numero di volte che hanno visitato i fiori era diminuito del 90%.

Hanno anche scoperto che la presenza degli impollinatori non ha quasi avuto effetti sulle piante stesse. Ma i risultati li hanno comunque lasciati scossi: non avevano scaricato sulle piante tanti inquinanti quanti avrebbero voluto, per problemi logistici. Quindi si aspettavano di avere risultati insignificanti, e di dover quindi ripetere l’esperimento. Ma anche una dose “limitata” di inquinanti può fare gravi danni alla capacità delle api di impollinare.