Potrebbero esserci degli interi continenti perduti nascosti nel cuore della Terra
Alcuni recenti studi dimostrano che antichissimi continenti potrebbero essere ancora lì, nel cuore della Terra, persi nei meandri del suo nucleo
Quanto è antico il nostro pianeta? Mentre mentalmente enumeriamo i milioni di anni che si sono susseguiti potremmo chiederci quanto sia davvero cambiato nel corso della sua storia. La risposta è: tanto, tantissimo. E adesso ne abbiamo maggior contezza, perché alcuni ricercatori hanno stabilito che, probabilmente, esistono dei continenti perduti sotto la superficie terrestre.
Sì, non solo atolli, rocce e formazioni di vario tipo, ma veri e propri continenti che sarebbero gradualmente scomparsi, che con buone probabilità un tempo erano abitati e che, forse, nascondono dei misteri che potrebbero dirci di più sulla storia umana, animale e vegetale.
La testimonianza dei continenti perduti
A portare avanti la tesi della presenza dei continenti perduti, nascosti nel cuore della Terra, è un gruppo di scienziati che ha pubblicato un’accurata ricerca su Science Advance. Il team ha condotto uno studio sulle dorsali oceaniche, più precisamente prendendo in analisi quei luoghi dove il magma fuoriesce dal fondo marino per formare nuovi strati di crosta.
Proprio questi fondali, che all’apparenza non sembrano poi tanto diversi dalla terra emersa, hanno sempre stuzzicato la fantasia degli appassionati facendo presumere l’esistenza di continenti sommersi. Bene, c’è proprio un fondo di verità: sui fondali dell’India Sudoccidentale, infatti, si trovano delle rocce che non solo probabilmente sono davvero i resti di un continente antico, ma sono anche tanto vecchi da far sostenere al gruppo di ricerca l’ipotesi che ci fossero più continenti antichi e misteriosi, in passato
E che proprio questi, per una ragione o per un altra, si siano persi e siano adesso nascosti nelle profondità della crosta terrestre, inglobati dai nuovi strati e gelosamente custoditi e protetti da litri e litri di acque oceaniche.
Le ipotesi sui continenti perduti
Lo studio di Science Advance è stato firmato da diversi autori, tra cui il geologo marino Chuan-Zhou Liu e il geofisico Ross Mitchell. I due, in realtà, avevano iniziato una ricerca sulla datazione dei fondali marini e sull’importanza delle rocce nella protezione dell’ittiofauna, ma si sono trovati di fronte a qualcosa di molto diverso.
Sorprendentemente, i campioni di roccia presi in esame, oltre a essere più vecchi di quanto immaginassero, erano formati da materiale “di superficie” perfettamente conservato nonostante la lunga permanenza in acque marine. I due scienziati hanno così preso un’altra strada, ponendosi dei quesiti su quale fosse la reale provenienza dei campioni e iniziando a parlare della presenza di città misteriose, Paesi antichi e molto altro ancora.
Dove si trovano i continenti perduti?
Purtroppo, se le rocce in questione danno ormai praticamente la certezza della presenza di antichi continenti perduti, ciò di cui non si può ancora essere sicuri è la loro collocazione. Stando a Liu e Mitchell, le correnti oceaniche e i movimenti della Terra possono spostare rocce e blocchi di crosta terrestre per enormi distanze.
I due ricercatori danno per certo che ci sia molto più di quanto ci si possa aspettare sia nelle profondità dell’Asia che dell’Africa, ma ci vorranno molti anni (se non decenni) e studi, oltre che tecnologie più avanzate, per riuscire davvero a vedere con i nostri occhi ciò che è andato perso.