IPTV illegali, sentenza storica: 5 mila euro al giorno di multa
Dopo le operazioni della Guardia di Finanza contro il "pezzotto" ora arrivano le pesanti sentenze del Tribunale: CloudFlare deve smettere di offrire i suoi servizi alle IPTV illegali.
Per anni le tv online IPTV hanno trasmesso illegalmente milioni di film e serie TV protetti da diritto d’autore e interi campionati di calcio e stagioni di altri sport senza avere i diritti TV. Milioni, nel mondo, gli utenti di questi servizi ma adesso qualcosa sta cambiando come dimostra la sentenza di pochi giorni fa del Tribunale di Milano, sezione Imprese, contro CloudFlare.
CloudFlare è uno dei più grandi servizi al mondo di CDN, cioè Content Delivery Network (si autodefinisce il CDN più veloce al mondo). Una Content Delivery Network è una rete di server ottimizzati per trasmettere grandi quantità di dati a grandi quantità di utenti ed è la tecnologia oggi più usata per lo streaming audio e video. CloudFlare ha server in 200 città, in più di 100 nazioni del mondo e per questo i suoi servizi sono spesso usati dalle IPTV illegali per distribuire i contenuti piratati. Ma, sempre per questo motivo, è anche finita sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori ed è stata oggetto della recente decisione del Tribunale di Milano.
Tribunale di Milano: maxi multa a CloudFlare
Il Tribunale Milanese ha imposto a CloudFlare, che è una società americana con sede principale a San Francisco, di cessare ogni rapporto e tagliare ogni servizio alle IPTV illegali. Il Tribunale ha anche fatto di più: ha stabilito una multa da 5.000 euro al giorno per ogni giorno di inottemperanza dell’obbligo.
La questione Google
Altra cosa estremamente interessante è il fatto che la sezione Imprese del Tribunale di Milano ha deciso anche di obbligare Google Ireland Ltd, cioè la società madre di Google in Europa, a “depositare le informazioni necessare a identificare i destinatari dei propri servizi“.
La lotta alle IPTV
Negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi mesi, la lotta contro le IPTV illegali si è fatta durissima: a novembre la Guardia di Finanza di Napoli ha scoperto e chiuso 700 siti di streaming illegale, mentre a settembre con l’operazione Evil Web la Guardia di Finanza di Gorizia aveva chiuso altri 58 siti e 18 canali Telegram dedicato proprio alla trasmissione di contenuti senza diritti. Sempre la GdF, a dicembre, con l’operazione “The Net“ ha sequestrato un grosso network di IPTV illegali con almeno 50.000 utenti.
In tutti questi casi gli utenti di questi servizi illegali hanno visto comparire sullo schermo, al posto dei contenuti (film, serie TV e partite) una cartello che preannuncia il prossimo passo di questa battaglia: “La sottoscrizione o l’utilizzo di servizi di streaming illegale comporta la pena da sei mesi a tre anni e la multa da euro 2.582 a euro 25.822. I dati di accesso costituiscono materiale probatorio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
I prossimi ad essere colpiti, quindi, saranno i fruitori di questi servizi illeciti che, solo in Italia, sono almeno 5 milioni.