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SCIENZA

Caccia di oggetti pericolosi vicini alla Terra, parte la nuova missione Nasa

L'addio alla missione NEOWISE e il futuro dell'osservazione degli oggetti pericolosi nello spazio vicini alla Terra

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Nasa, oggetti pericolosi Fonte foto: 123RF

Il 31 luglio sarà una data molto importante per la Nasa. Dopo ben 15 anni, infatti, andrà a concludersi la missione NEOWISE (Near-Earth Object Wide-field Infrared Sirvey Explorer). Si tratta di un telescopio spaziale a infrarossi, posto in orbita polare intorno al nostro pianeta. Seguito alla missione WISE, ha avuto per tutto questo tempo un compito decisamente interessante e cruciale. Qualcosa degno di una pellicola del genere catastrofico. Ha infatti scrutato in lungo e in largo il “nostro” cielo, a caccia di oggetti vicini alla Terra, i cosiddetti NEO (Near Earth Objects).

Missione NEOWISE

La Nasa ha spiegato come la conclusione della missione NEOWISE dipenda dal Sole. Come sappiamo, infatti, la nostra stella vanta un ciclo di attività aumentata ogni 11 anni, circa. Si raggiunge il picco durante la fase nota come “massimo solare”. Si registrano dunque eventi come espulsioni di massa coronale, ma non solo. Spazio anche a brillamenti solari. Il tutto diviene più frequente, il che riscalda l’atmosfera del nostro pianeta, causandone l’espansione.

Ciò non definisce in toto il fenomeno. Occorre infatti prestare attenzione anche ai gas atmosferici, che aumentano a loro volta la resistenza sui satelliti posti in orbita, rallentandoli. Allo stato attuale il Sole sta di fatto aumentando i livelli massimi della propria attività e, considerando come non abbia dei sistemi di propulsione atti a mantenersi in orbita, NEOWISE ben presto scenderà troppo in basso per garantire il suo utilizzo.

Uno sguardo al futuro

Il 31 luglio la Nasa smetterà di raccogliere i dati scientifici, per poi porre in ibernazione NEOWISE. Ciò avverrà l’8 agosto, quando i controllori di missione al JPL spediranno un comando. Stando alle previsioni, il telescopio brucerà nell’atmosfera del nostro pianeta tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.

Occorre sottolineare come la missione non avesse unicamente i NEO come obiettivi da osservare. WISE, ad esempio, ha studiato galassie distanti da noi, nane bianche in fase di esplosione, nane brune e comete in degassamento. È stato in grado di identificare decine di milioni di buchi neri supermassicci, generando dati inerenti nubi di gas, polvere, detriti ruotanti intorno alle stelle e non solo.

Tra WISE e NEOWISE sono stati effettuati 1.45 milioni di misurazioni infrarosse, per oltre 44mila oggetti del Sistema Solare, dal 2009 a oggi. Un progetto che vede conclusa una fase ma guarda al futuro con NEO Surveyor (Near Earth Object Surveyor).

Sarà il primo telescopio spaziale a infrarossi costruito appositamente per riuscire a dare la caccia a oggetti pericolosi vicini alla Terra. Il posizionamento sarà nel punto di Lagrange L1 del sistema Sole-Terra. Da tale localizzazione sarà possibile osservare oggetti all’interno della nostra orbita.

I suoi strumenti, stando alla descrizione fornita, saranno sensibili all’emissione termica. Ciò vuol dire che rileveranno gli asteroidi indipendentemente dal grado di illuminazione ricevuto dal Sole in un dato momento. Non si procederà al lancio immediatamente dopo lo smantellamento della missione precedente. La Nasa infatti prevede il lancio nell’autunno del 2027.

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