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SCIENZA

Nuova specie di farfalla scoperta in Italia e dedicata a Giulio Regeni

Nei boschi attorno a Cosenza vive una specie di farfalla mai vista prima: cosa sappiamo della Diplodoma giulioregenii, chiamata così in onore del dottorando ucciso in Egitto.

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In Italia hanno scoperto una nuova specie di farfalla, che vive nei boschi attorno a Cosenza. Ha un aspetto particolare, con ali dorate e piccole “frange” alle loro estremità, ma soprattutto ha un nome speciale: Diplodoma giulioregenii. Il team di ricercatori del Centro Foreste e Legno del CREA ha deciso, infatti, di dedicarla a Giulio Regeni, giovane dottorando italiano barbaramente ucciso in Egitto nel 2016.

La scoperta in Calabria

I risultati della scoperta sono raccolti nello studio Revisiting the genus Diplodoma Zeller, 1852 in Europe: DNA barcoding reveals the presence of an undescribed species from forested habitats of southern Italy (Lepidoptera: Psychidae), pubblicato sulla rivista Zootaxa e realizzato nell’ambito del progetto National Biodiversity Future Centre del PNRR.

Il NBFC è un centro nazionale di ricerca dedicato alla biodiversità e finanziato dal MUR con fondi europei, il primo del suo genere. Come spiega il sito, “si tratta di una struttura di coordinamento che da un lato raccoglie e valorizza gli sforzi della ricerca, dall’altro rende accessibili le conoscenze e le tecnologie a diversi attori che operano sul territorio”. Il Centro coinvolge oltre 2.000 ricercatrici e ricercatori provenienti da ogni parte d’Italia che lavorano al fine di “individuare strategie idonee per monitorare, preservare e valorizzare la biodiversità di specie e di habitat diffusi nei diversi territori italiani“.

Cosa sappiamo della Diplodoma giulioregenii

Attualmente non si conoscono molte informazioni a proposito della Diplodoma giulioregenii. Sappiamo che appartiene alla famiglia degli Psychidae dell’ordine dei Lepidoptera, caratterizzata da un marcato dimorfismo sessuale, ovvero la una evidente differenza morfologica tra maschi e femmine. I primi, ad esempio, sono privi di apparato boccale ma hanno uno sviluppato organo olfattivo mentre le femmine generalmente non possiedono le ali e sono vermiformi. Queste caratteristiche influenzano inevitabilmente anche il comportamento degli esemplari, con le femmine che restano nella teca di seta rilasciando feromoni per attirare i maschi che, a loro volta, una volta adulti volano alla ricerca di femmine.

Il team di ricercatori è certo che la Diplodoma giulioregenii è una specie mai vista prima, grazie ad analisi morfologiche ma anche molecolari, che hanno consentito di riconoscerne peculiarità e differenze rispetto agli altri lepidotteri già noti. A incidere sono state su tutte le analisi del DNA mitocondriale.

“La scoperta di Diplodoma giulioregenii in un’area ecologicamente ricca e diversificata come il Sud Italia evidenzia la presenza di un’immensa varietà di specie animali e vegetali e testimonia un patrimonio biologico ancora inesplorato, ma anche la necessità di proseguire gli studi e il monitoraggio degli habitat forestali per salvaguardarli. L’identificazione di nuove specie contribuisce a migliorare la comprensione delle reti ecologiche e delle interazioni tra specie in habitat forestali e la conservazione degli ecosistemi locali”, ha affermato Stefano Scalercio, ricercatore del CREA Foreste e Legno, che ha coordinato il progetto e guidato il team con la ricercatrice Sara La Cava.

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