Nella foresta sono state trovate nuove specie di millepiedi con la "faccia aliena": la scoperta
Una scoperta eccezionale nelle remote foreste della Tanzania: cinque nuove specie di millepiedi potrebbero dirci di più sul destino degli alberi.
I ricercatori dell’Università della Sunshine Coast nel Queensland, in Australia, hanno fatto una scoperta eccezionale nelle remote giungle africane. Si tratta di un nuovo genere di millepiedi, chiamato Udzungwastreptus, del quale hanno trovato a loro volta ben cinque specie finora sconosciute alla scienza con una caratteristica del tutto particolare: una “faccia aliena” che ricorda i personaggi di Star Wars. Ma c’è di più oltre alla scoperta in sé. Il team ha affermato, infatti, che lo studio di queste nuove specie potrebbero fornire importanti indizi per comprendere l’impatto delle viti legnose (liane) nelle foreste di tutto il mondo.
Scoperte cinque nuove specie di millepiedi dalla “faccia aliena”
Nelle remote montagne Udzungwa della Tanzania si nascondevano cinque nuove specie di millepiedi dall’aspetto unico. È quanto riportato dallo studio A mountain of millipedes XI. The trachystreptoform spirostreptids of the Udzungwa Mountains, Tanzania (Diplopoda, Spirostreptida, Spirostreptidae) pubblicato sull’European Journal of Taxonomy, nel quale sei ricercatori internazionali hanno descritto il nuovo genere in questione.
Gli esemplari di millepiedi, che ora si trovano nel Museo di Storia Naturale della Danimarca presso l’Università di Copenaghen, appartengono al nuovo genere Udzungwastreptus: Lophostreptus magombera, Attemsostreptus cataractae, Attemsostreptus leptoptilos, Attemsostreptus julostriatus e Udzungwastreptus marianae. Il professor Enghoff e il team hanno chiamato una delle nuove specie Lophostreptus magombera. È stata chiamata così in onore della Riserva naturale di Magombera, una foresta biologicamente unica che uno degli autori, il professor Andy Marshall, studia da molti anni.
Come spiegato dallo stesso Marshall, dell’Università della Sunshine Coast (Australia), i millepiedi sono stati trovati in modo del tutto casuale durante un sopralluogo volto a esplorare l’impatto della crescita delle viti legnose sulla vegetazione e gli alberi nelle foreste africane.
Lo studio dei millepiedi e l’impatto delle liane nelle foreste
Non è la prima volta che il professor Andy Marshall fa una scoperta di questo tipo durante le sue ricerche. Tra queste possiamo menzionare una nuova specie di camaleonte e due nuove specie di alberi che potrebbero già essere in via di estinzione. Ma stavolta c’è qualcosa di più.
La ricerca che ha determinato la scoperta dei nuovi millepiedi parte da un presupposto essenziale: “Prove crescenti suggeriscono che la competizione tra le liane e gli alberi sta minacciando il deposito globale di carbonio, rallentando il recupero delle foreste a seguito di un disturbo. Una recente teoria basata su prove locali e regionali propone inoltre che il successo competitivo delle liane sugli alberi sia guidato dalle interazioni tra i disturbi della foresta e il clima“, si legge su un altro studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology.
“I millepiedi ci aiuteranno a determinare due teorie molto diverse sul ruolo delle viti nel recupero della foresta: se le viti sono come bende che proteggono una ferita o ‘parassitoidi’ che soffocano la foresta – ha spiegato il professor Marshall -. Registriamo millepiedi di tutte le dimensioni durante il nostro lavoro sul campo per misurare il recupero delle foreste perché sono ottimi indicatori della salute delle foreste, ma non ci siamo resi conto del significato di queste specie finché i miriapologi non hanno valutato i nostri esemplari. È notevole che così tante di queste nuove specie non siano apparse nelle precedenti raccolte di millepiedi provenienti dalla stessa area, ma speravamo ancora in qualcosa di nuovo”.