Nuovi resti trovati sotto le fondamenta del Colosseo: la scoperta
Abitudini particolari e combattenti speciali: i nuovi resti trovati sotto le fondamenta del Colosseo ci restituiscono uno spaccato inedito degli spettacoli che si svolgevano all'interno dell'Anfiteatro Flavio
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la storia continua e continuerà sempre a rivelarci narrazioni sorprendenti del passato, che possono letteralmente stravolgere le immagini che avevamo ricostruito a proposito di specifici avvenimenti. Un esempio lampante viene da quanto è stato ritrovato sotto al Colosseo: degli antichi resti che, chissà da quanto tempo, sono rimasti bloccati nelle fogne di Roma.
Questi resti sono in grado di raccontarci alcune specifiche abitudini che venivano portate avanti prima, durante e anche dopo i cruenti spettacoli che vedevano protagonisti i gladiatori. E alcuni passaggi sono a dir poco strani.
Gli studi sul Colosseo e l’indagine del 2022
Per chi non lo sapesse, gli scavi e gli approfondimenti sotto al Colosseo (così come anche al suo interno e nei dintorni) non si sono mai fermati. L’Anfiteatro Flavio è, d’altro canto, il più grande anfiteatro romano del mondo, oltre che il più importante e imponente monumento dell’antica Roma giunto fino a noi: va da sé, dunque, che gli studi si siano sempre più intensificati, complici anche gli innovativi strumenti messi a disposizione degli archeologi.
Ora, nel corso dell’ultimo anno, gli speleologi di Roma Sotterranea Srl, aiutati da ricercatori ed esperti, hanno condotto un’indagine scientifica che è partita da una delicatissima operazione di disostruzione di un canale sotterraneo lungo quasi 70 metri. La disostruzione di questo canale doveva essere fondamentale per avere un’idea più dettagliata delle caratteristiche costruttive e delle antiche funzioni idrauliche dei sotterranei del Colosseo. Ma, in realtà, questa è stata solo la punta dell’iceberg, perché i ricercatori si sono imbattuti in una serie di reperti archeologici che restituiscono un’istantanea delle abitudini romane nelle ultime fasi di vita del Colosseo.
I sotterranei del Colosseo e le abitudini dei Romani
Ma cosa si sono ritrovati davanti i ricercatori? È presto detto: in primis, moltissimi resti di semi e frutti. Nello specifico l’indagine scientifica presentata nella Curia Iulia ha sottolineato la presenza di uva, meloni, pesche, ciliegie, susine, noci, fichi, nocciole e pinoli. Sono state ritrovate anche ossa d’olive e resti di piante come l’alloro e altra vegetazione. Cosa ci dice tutto questo? In primis, che gli spettatori del Colosseo, che potevano essere fra 50.000 e 87.000, spiluccavano cibo durante gli spettacoli e nell’intervallo (sì, proprio mentre i gladiatori morivano).
Riguardo all’alloro e all’altra vegetazione, si pensa che diverse piante fossero usate a scopo ornamentale e non solo. Probabilmente l’intero anfiteatro veniva, appunto, decorato, ma anche i gladiatori e gli ospiti d’onore indossavano alcune corone per celebrare la loro vittoria o sottolineare il loro status. Ma non è tutto qui, perché ci sono anche degli altri resti che ci raccontano delle storie più bizzarre.
Gli strani resti nei sotterranei del Colosseo
Oltre ai resti di cibo e piante, infatti, sono stati ritrovate anche diverse ossa di animali. Niente di strano, sulla carta: orsi, leoni e leopardi erano all’ordine del giorno e venivano usati sia per farli combattere fra loro che per farli combattere con i gladiatori, in uno spettacolo di puro massacro. Eppure, fra queste ossa eccone alcune speciali: quelle di cani di piccola taglia.
Sì, pare che fra i “combattenti” ci fossero anche dei piccoli cani, in particolare i bassotti. I ricercatori non sono ancora riusciti a stabilire se venissero usati per combattere fra loro o se fossero oggetto delle venationes, eventi di caccia agli animali che si tenevano prima dei duelli ufficiali dei gladiatori. Ancora, c’è chi sostiene che potessero essere addestrati per degli “spettacoli d’intervallo”. Sia come sia, purtroppo, non facevano una bella fine.
Infine, sono stati anche ritrovati degli oggetti personali, tra cui uno spillone in osso lavorato, elementi di vestiario, molte, moltissime monete in bronzo e un sesterzio in oricalco di Marco Aurelio che celebrava i voti decennali dell’imperatore e che fa intendere che il regnante le emettesse per ingraziarsi il popolo. Insomma, nel complesso i ritrovamenti sono sorprendenti, perché ci restituiscono uno spaccato di quanto, per i tempi, fosse “normale” divertirsi assistendo alla morte di esseri umani e animali.