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SCIENZA

A Taranto è stato avvistato un esemplare di balenottera, non accadeva dal 2019

Una balenottera è stata avvistata nel Golfo di Taranto mentre nuotava e si nutriva: questo raro avvistamento in Italia è buon segno per l'ecosistema marino

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Raro avvistamento in Italia di una balenottera Fonte foto: iStock

Raro avvistamento in Italia, dopo diversi anni che non accadeva: si tratta di un esemplare di balenottera individuato nel Golfo di Taranto. È un evento importante anche dal punto di vista ecologico.

Raro avvistamento in Italia: la balenottera di Taranto

Nel Golfo di Taranto è stato avvistato un esemplare di balenottera comune, una delle specie più maestose del regno animale. L’avvistamento, documentato dai ricercatori della Jonian Dolphin Conservation (JDC), ha suscitato grande entusiasmo, non solo per la rarità dell’evento, ma anche per la sua importanza ecologica. Il mammifero marino, che può raggiungere dimensioni impressionanti, è il secondo più grande al mondo, superato solo dalla balenottera azzurra.

Sebbene la presenza di questa specie nel Mar Mediterraneo non sia del tutto inusuale, il suo ritorno a Taranto, dopo 6 anni dall’ultimo avvistamento, rappresenta un segnale interessante per gli studiosi e gli ambientalisti.

L’animale, un adulto di circa 20 metri, stava nuotando al largo di Capo San Vito, a circa 12 chilometri dalla costa, in una zona dove la profondità delle acque raggiunge i 600 metri. La presenza della balenottera, che si stava nutrendo in superficie, conferma l’ipotesi degli esperti riguardo il valore della disponibilità di cibo in quest’area. Il Golfo di Taranto, infatti, è caratterizzato da una particolare conformazione del fondale, che favorisce la risalita dei nutrienti dal fondo marino, creando condizioni ideali per diverse specie marine. Questo fenomeno è particolarmente evidente nei mesi invernali, periodo durante il quale la balenottera comune si sposta verso acque più calde, dove il cibo abbonda.

L’avvistamento di questo esemplare di balenottera comune conferma la ricchezza biologica del Golfo di Taranto, che ospita regolarmente altre specie di cetacei, tra cui delfini e capodogli, e in rari casi anche lo Zifio, un cetaceo che predilige acque più profonde.

Proteggere gli ecosistemi marini

Nonostante l’elevata biodiversità dell’area, gli esperti sottolineano la necessità di garantire la protezione di questi ambienti naturali. La crescente urbanizzazione delle coste e le attività industriali, infatti, possono mettere a rischio l’ecosistema marino, influenzando negativamente la salute delle specie locali.

Il Golfo di Taranto, con le sue acque ricche di nutrienti e il suo fondale variegato, rappresenta uno spazio strategico per la conservazione dei cetacei nel Mediterraneo. Tuttavia, per tutelare questi animali e il loro habitat, è necessario monitorare attentamente l’ambiente e implementare misure di difesa. L’inquinamento, tanto chimico quanto acustico, costituisce una delle principali minacce per la fauna marina. Le balene, come altri cetacei, sono sensibili ai rumori sott’acqua, che interferiscono con le loro comunicazioni e attività quotidiane. In particolare, il rumore generato dalle imbarcazioni e dalle attività di esplorazione sottomarina può compromettere la capacità di orientarsi e di cacciare.

A questo si aggiungono altre minacce legate all’inquinamento da plastica e metalli pesanti, che stanno progressivamente compromettendo la qualità delle acque e la disponibilità di prede per i cetacei. Gli esperti, quindi, invitano a riflettere su come le attività umane stiano influenzando gli habitat marini e a cercare soluzioni per mitigarne l’impatto.

Nonostante le difficoltà, gli studiosi della JDC, in collaborazione con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, sono fiduciosi che il monitoraggio continuo della biodiversità nel Golfo di Taranto possa portare a una maggiore comprensione di queste specie straordinarie e alla definizione di strategie efficaci per la loro salvaguardia. Il recente raro avvistamento in Italia segna il ritorno della balenottera comune e, pur rimanendo un evento sporadico, testimonia la vitalità di un particolare angolo di mare da proteggere affinché possa continuare a essere rifugio per queste magnifiche creature.

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