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Ritrovata antichissima pergamena: contiene preziose informazioni

Un'antica pergamena ritrovata in territorio israeliano e datata 72 d.C. fa luce sulla vita dei soldati romani e soprattutto sui loro ricavi

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Ci sono pochi reperti antichi emozionanti come le lettere scritte dai nostri antenati, la testimonianza di un passato che non ritornerà mai più, ma anche il modo perfetto per immergersi in un periodo lontano. Lo sanno bene gli archeologi dell’Israel Antiquities che hanno scoperto nei giorni scorsi una pergamena che risale all’epoca romana.

Si sta parlando di quanto rinvenuto nel corso di alcuni scavi effettuati a Masada, l’antica fortezza della Giudea, a circa 100 chilometri da Gerusalemme. I ricercatori israeliani sono sicuri che questa stessa pergamena sia stata scritta da un soldato romano, inoltre c’è anche una datazione storica ben precisa.

Di cosa si parla nell’antica pergamena

L’oggetto in questione, infatti, risale a 72 anni dopo la nascita di Cristo, dunque avrebbe poco meno di 2mila anni. Non sarebbe altro che una busta paga dell’epoca, oltre che una delle poche testimonianze scritte della guerra ebraico-romana che ebbe luogo da queste parti proprio in quel periodo. È un papiro che ha subito inevitabilmente dei danni a causa del trascorrere del tempo, ma contiene informazioni preziose per quel che riguarda la gestione dell’esercito romano. La pergamena di cui si sta parlando fa riferimento allo stipendio percepito dal misterioso militare, suddiviso in tre parti, con tanto di trattenute “fiscali”.

Grazie alla scoperta, inoltre, se ne sa di più in merito alla normale amministrazione dei soldati romani. L’esercito, infatti, metteva a disposizione dei militari l’equipaggiamento di base, ma alcuni potevano chiedere qualche fornitura in più, un po’ come avviene oggi. Nell’antica pergamena-busta paga si legge come il salario sia stato caratterizzato da una serie di detrazioni. Il soldato aveva bisogno di stivali e di una tunica di lino, oltre al foraggio d’orzo per il suo cavallo. Ecco perché l’esercito non ha esitato a scalare tutte queste voci dal salario complessivo. Tra l’altro, c’è un dettaglio curioso che riguarda questa novità archeologica.

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Altre informazioni dedotte dalla pergamena di Masada

Sembra proprio che le migliorie richieste dal soldato abbiano superato di gran lunga la paga che gli spettava. Secondo gli archeologi, la pergamena non è altro che un piccolo assaggio delle spese sostenute dall’esercito nel corso di un anno. Viste le poche entrate, i soldati rimanevano a combattere non solo per una questione economica ma anche perché credevano in quello per cui lottavano. Gli esperti sono convinti del fatto che ci fosse almeno qualche compensazione. Il basso stipendio, infatti, poteva essere “arricchito” dai saccheggi che venivano autorizzati durante le campagne militari. Altre informazioni utili in tal senso possono arrivare dai testi storici conservati in diverse parti del mondo.

In particolare, un documento ritrovato nella cosiddetta “Grotta delle Lettere” a Nahal Hever fa luce su una rivolta avvenuta oltre cento anni dopo la nascita di Cristo, ma soprattutto sulle attività secondarie dei soldati romani per avere dei ricavi extra. Questi militari erano soliti effettuare prestiti in favore dei residenti, richiedendo poi degli interessi superiori rispetto a quelli legale. Con la pergamena di Masada si potrà aggiungere un nuovo tassello alla storia militare dell’epoca, anche se bisognerà approfondire nuovi elementi in futuro per avere un quadro ancora più chiaro e completo.