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SCIENZA

Rivelati più di 100 ammassi luminosi molto insoliti: la scoperta

Nella Via Lattea hanno individuato oltre 100 nuovi ammassi luminosi davvero affascinanti: una scoperta che potrebbe dirci molto sulla nostra Galassia.

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Un team cinese ha scoperto 101 ammassi aperti Fonte foto: 123RF

Un team di scienziati dell’Osservatorio astronomico di Shanghai, in Cina, ha osservato la presenza di moltissimi ammassi luminosi decisamente insoliti nella nostra galassia. Come riporta lo studio pubblicato lo scorso 21 dicembre 2022 su aiXiv, quelli individuati nella Via Lattea sono oltre 100 nuovi ammassi aperti (OC), ovvero gruppi di stelle che sono nate insieme dalla medesima nube molecolare gigante.

Scoperti oltre 100 nuovi ammassi aperti nella Via Lattea

La scoperta cinese è stata possibile grazie all’analisi dei dati del satellite Gaia dell’ESA, protagonista dal dicembre 2013 di un’ambiziosa missione nella nostra Galassia: tracciare una mappa tridimensionale e completa della Via Lattea rivelandone composizione, formazione ed evoluzione. Scansionando tutto il cielo, Gaia in quasi dieci anni ha ottenuto e raccolto i dati astrometrici di oltre un miliardo di stelle, con una precisione duecento volte maggiore rispetto a quelli forniti in precedenza da Hipparcos dell’ESA, ed è proprio grazie a esse che gli astronomi oggi sono in grado di studiare nel dettaglio le dinamiche che hanno portato alla nascita e ai conseguenti cambiamenti all’interno della Via Lattea.

Come riporta lo studio, gli astronomi in questo caso sono riusciti a identificare 101 nuovi ammassi aperti nella nostra Galassia, che si aggiungono ai più di 1.000 già scoperti negli anni passati. Una scoperta per nulla scontata, che apre le porte a uno studio più approfondito della Galassia che ci ospita, a partire proprio da questi insoliti raggruppamenti stellari. Il team ha identificato tali ammassi aperti (OC) grazie all’utilizzo degli algoritmi di clustering pyUPMASK e HDSBSCAN sui dati di Gaia’s Data Release 3 (DR3).

Cos’è un ammasso aperto (OC)

Chi è avvezzo all’uso dei telescopi, anche di quelli piccoli, sa bene che gli ammassi aperti sono una delle visioni più emozionanti che si possano catturare. Ne esistono molti che distano “pochissimo” dalla Terra e perciò ben visibili anche grazie a un comune telescopio domestico: ciò si deve al fatto che si tratta di veri e propri gruppi di stelle con diversi gradi di luminosità. Quelle più luminose, ovviamente, si possono osservare anche dal nostro Pianeta.

Nello specifico, un ammasso aperto (OC) è un insieme di stelle che hanno avuto una comune origine a partire dalla stessa nube molecolare gigante e sono debolmente legate tra loro per via di una forza gravitazionale. Queste stelle restano a lungo vicinissime finché, con il passare del tempo, cominciano lentamente ad allontanarsi spargendosi letteralmente nella galassia che le ospita.

L’ammasso aperto più famoso? È quello delle Pleiadi, visibile anche a occhio nudo nella costellazione del Toro.

Quanti ammassi aperti ci sono nella Via Lattea

Finora nella Via Lattea sono sono stati scoperti più di 1.000 ammassi aperti ma gli astronomi non hanno mai smesso di cercarne altri. Proprio come dimostra lo studio cinese in questione, che è riuscito a identificare 324 cluster aperti, 101 dei quali si sono rivelati ammassi aperti mai visti prima, appunto.

La scoperta del team di Songmei, dunque, ha alzato notevolmente il numero di OC noti nei pressi della Terra, a non più di 1.600 anni luce di distanza. Tra questi hanno individuato, inoltre, 19 coppie di ammassi aperti con un’origine comune, le cui differenze di età sono inferiori a 30 milioni di anni e perfino gruppi contenenti tripli ammassi aperti, con separazione spaziale inferiore a 65 anni luce e differenze di età inferiori a 10 milioni di anni.

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