Sangue umano e allucinogeni per gli Dei: la scoperta in Egitto
Una strana abitudine degli antichi egizi è stata scoperta di recente: bevevano un particolare "drink" a base di sangue e allucinogeni che serviva a propiziare delle divinità
Appassionanti per chi ama i risvolti più dark delle civiltà storiche, ma anche e soprattutto per chi fa ricerca ogni giorno: gli antichi rituali religiosi fanno parte di quell’ambito di studi che da sempre genera attenzione e interesse sia dal punto di vista popolare che da quello archeologico e antropologico. È per questa ragione che la recente scoperta di un team multidisciplinare di esperti sta facendo rapidamente il giro del mondo.
Di cosa si tratta? Della certezza che il popolo dell’Antico Egitto consumasse una particolare bevanda, una miscela realizzata ad hoc che prevedeva l’utilizzo di sangue umano (e altri fluidi corporei) mescolati a sostanze psicotrope durante alcune cerimonie, allo scopo di propiziarsi gli Dei.
I rituali sacri nell’Antico Egitto
Se già di base la religione e i riti sacri rientrano a pieno titolo tra gli aspetti più affascinanti (oltre che inquietanti e a tratti sconcertanti) di qualsiasi civiltà antica, nell’area del Mediterraneo nessun’altra fede ha mai raggiunto la complessità rituale di quella praticata nell’Antico Egitto. In un arco di tempo di tre millenni e mezzi, il popolo egizio è riuscito a sviluppare e portare avanti un’incredibile quantità di credenze e pratiche magiche alchemiche che andavano incredibilmente di pari passo con competenze scientifiche, mediche ed erboristiche.
Alcuni dei riti più particolari erano legati a una divinità specifica, Bes. A questo dio erano attribuiti particolari poteri: si credeva proteggesse dal malocchio, difendesse la casa, tutelasse la musica, ma anche che fosse un guaritore, un protettore del sonno, della fertilità e del matrimonio. Fondamentalmente, il suo era un ruolo centrale che giustificava moltissime cerimonie che coinvolgevano non solo i sacerdoti, ma anche il popolo.
Bes e il culto propiziatorio
Il dio Bes è rappresentato con elementi antropomorfi e teriomorfi: in parte umano, in parte animale (prevalentemente ha tratti felini) e con segni di nanismo, questo dio era considerato anche un guardiano del sacro, con cui era possibile in qualche modo “dialogare” per poter legare la propria anima e la propria sorte a eventi positivi. Non era raro, dunque, che vi fossero degli oggetti con le sue forme e fattezze e il più comune era ed è il cosiddetto vaso Bes, un recipiente in ceramica usato anche come tazza.
Il vaso era un richiamo a un evento specifico: secondo molte iscrizioni dell’Antico Egitto, Bes era in grado di placare anche gli eventi climatici/meteorologici più catastrofici influenzando la dea Hathor. Come la influenzava? Facendole bere una sostanza prevalentemente alcolica che la stordiva e la ammansiva. Ed è proprio grazie ad alcuni antichissimi vasi di Bes, risalenti al II secolo a.C. che gli scienziati sono in grado di dire che durante i rituali dedicati a questa divinità veniva appunto bevuta la miscela di cui abbiamo parlato all’inizio.
La strana miscela e il suo significato
Il team multisciplinare (che ha visto collaborare l’Università della Florida Meridionale, il Museo d’arte di Tampa, l’Università di Trieste, l’Università degli Studi di Milano e diversi istituti indipendenti) ha impiegato dei metodi proteomici e metabolomici per analizzare i vasi (16 in tutto), servendosi anche di tecniche genetiche all’avanguardia e della microspettroscopia. Ciò che hanno rilevato sono state in primis cospicue tracce di sangue umano che, a quanto pare, veniva arricchito con miele e frutta fermentata e allungato anche con un altro tipo di sangue, quello bovino.
In tutti i vasi sono state anche trovate tracce botaniche appartenenti alle specie Peganum Harmala, Nimphaea Nouchali e a una pianta del genere Cleome, tutte note per avere forti proprietà psicotrope e allucinogene. In più, in alcuni vasi sono state anche rilevate tracce di alcolici e persino altri fluidi, tra cui latte materno, saliva, sperma e secrezioni vaginali umane (probabilmente legati alla fecondità).
Gli studiosi sono ora in grado di affermare che il consumo di questo tipo di “cocktail” era una prassi e che miscele del genere erano da considerarsi un modo per avvicinarsi agli Dei (in questo caso a Bes) cercando di toccarli e di sentirli vicini.