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SCIENZA

Scoperta una nuova specie in Giappone: la prima dopo 110 anni

Una nuova eccezionale scoperta in Giappone: dopo un'accurata analisi, un team di ricerca ha identificato una specie di giglio chiamata Lilium pacificum.

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Per la prima volta dopo oltre un secolo, gli scienziati hanno scoperto una nuova specie di giglio in Giappone, conosciuta localmente con il termine sukashiyuri. La scoperta è stata possibile grazie al lavoro del professor Seita Watanabe e del suo team dei Giardini Botanici e della Graduate School of Science della Osaka Metropolitan University. È la prima nuova specie di sukashiyuri dal 1914.

Una nuova indagine sui gigli in Giappone

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nell’articolo Biosystematic studies on Lilium (Liliaceae) II. Evolutionary history and taxon recognition in the L. maculatum–L. pensylvanicum complex in Japan, consultabile sulla rivista Taxon – The Journal of the International Association for Plant Taxonomy.

Tutto ha preso il via da una riflessione del professor Seita Watanabe, autore principale dello studio che ha messo in dubbio la classificazione finora utilizzata per il gruppo dei cosiddetti sukashiyuri, ovvero i gigli giapponesi come vengono chiamati nella lingua originale. I gigli sono splendidi fiori ornamentali che ancora oggi vengono esportati in tutto il mondo, apprezzati sia dagli esperti che dai semplici appassionati. Per oltre un secolo sono stati suddivisi in quattro gruppi tassonomici ma il professor Watanabe ha cominciato a indagare, cercando le prove dell’esistenza di altri gruppi.

Lilium pacificum, caratteristiche della nuova specie di giglio giapponese

Girando il Giappone in lungo e in largo, il team di ricerca ha osservato centinaia di gigli registrando nuove immagini, raccogliendo campioni e analizzandone il DNA. Grazie a questa analisi approfondita che, ovviamente, ha tenuto conto anche della forma e della struttura delle piante, è giunto alla conclusione che esistono in realtà otto taxon tra i quali spicca il Lilium pacificum, la prima nuova specie di giglio giapponese scoperta dopo 110 anni.

Questo giglio cresce nelle aree costiere che si affacciano sull’Oceano Pacifico a Honshu, dalla prefettura di Ibaraki a sud fino alla prefettura di Shizuoka e alle isole Izu. Il Lilium pacificum “ha una caratteristica interessante”, come ha affermato il professor Watanabe: “Le punte delle sue foglie sono curvate a forma di artiglio“.

“Sulla base della nuova comprensione di questi otto gruppi tassonomici, abbiamo scoperto che sette sono endemici del Giappone, ciascuno adattato al proprio ambiente, sia costiero che montuoso, e con caratteristiche uniche in evoluzione – ha aggiunto nello studio -. La nostra ricerca mostra che queste piante si sono differenziate attraverso processi complessi e speriamo che il nostro lavoro fornisca indizi per gli studi sulla speciazione. In passato, le differenze individuali potevano essere trascurate a causa dell’apparente semplicità delle piante. Attraverso questa ricerca, mi è stata ricordata l’importanza dell’osservazione morfologica”.

I gigli in Giappone non costituiscono solo un importante elemento per la biodiversità della flora locale, ma hanno anche una profonda importanza simbolica legata a temi come la purezza, la reincarnazione, il rinnovamento. Rinomati per la loro bellezza, una delle specie più diffuse e apprezzate è il Lilium auratum dai grandi fiori bianchi con raggi dorati e macchie scure maculate. Tra i gigli più diffusi ci sono anche il Lilium japonicum, con fiori a forma di tromba e che cresce nelle foreste, e il Lycoris radiata (giglio ragno rosso), un particolare giglio di colore rosso.

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