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SCIENZA

Stress idrico e crisi climatica mettono a rischio i terreni: le aree più colpite in Italia

Coltivazioni e allevamenti sono a rischio in gran parte d'Italia, a causa della crisi climatica che tocca il nostro Paese (tra siccità e maltempo): ecco le zone più colpite.

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Siamo di fronte ad una crisi climatica che forse non ha precedenti, e che sta causando grandissimi problemi alla popolazione: l’Italia è praticamente divisa in due, con la siccità che ha colpito le regioni del Sud e il maltempo che invece imperversa ormai da settimane nel Settentrione. In entrambi i casi, come spiega Coldiretti, i terreni e gli allevamenti sono in grande pericolo. Ecco l’allarme da non sottovalutare.

Maltempo, le aree più a rischio in Italia

Violenti rovesci temporaleschi, inondazioni e frane stanno mettendo in pericolo intere regioni nel Nord Italia, a partire dalla Valle d’Aosta e dal Piemonte settentrionale, dove negli ultimi giorni sono persino stati evacuati alcuni paesi. Purtroppo, il maltempo continua ad imperversare su gran parte del Settentrione, provocando gravi disagi per la popolazione. E non solo: a lanciare l’allarme è Coldiretti, che ha stilato un bilancio provvisorio dei danni procurati da pioggia e grandine sulle coltivazioni e sugli allevamenti.

In Emilia Romagna, una regione che porta ancora le cicatrici della terribile alluvione avvenuta un anno fa, i corsi d’acqua sono straripati e hanno messo in pericolo i terreni della Pianura Padana, della Bassa Piacentina e nel Modenese. Campi di grano, di pomodoro e di mais, nonché interi frutteti (a partire dalle ciliegie) sono ormai irrimediabilmente rovinati, causando la quasi totale perdita del raccolto. Anche in provincia di Forlì-Cesena ci sono stati molti danni, soprattutto per via di violente grandinate che hanno distrutto il grano.

Nel Veneto la situazione non è migliore, soprattutto dopo la grave tromba d’aria che ha colpito la zona di Rovigo: oltre ai problemi causati alle auto e alle abitazioni, molti campi e diverse strutture agricole sono state pesantemente danneggiate. La trebbiatura del grano è stata sospesa per via dell’enorme quantità di pioggia che il terreno non è riuscito ad assorbire, mentre nelle serre ci sono diversi centimetri di acqua stagnante. Il problema non riguarda solamente l’attuale raccolto, ma anche quello futuro: il maltempo sta infatti provocando uno slittamento nella semina dei campi.

La crisi idrica e la siccità nel Sud

All’estremo opposto, nelle regioni del Sud Italia si registra una situazione di siccità che ormai da settimane risulta allarmante. In Sicilia la crisi idrica è un vero e proprio dramma: mentre il caldo continua ad avanzare, diverse città sono a corto d’acqua e le forniture – già colpite da una carenza infrastrutturale mai sanata – vengono spesso interrotte. Nella provincia di Caltanissetta, addirittura, gli allevatori non riescono più a sopperire al fabbisogno di acqua dei propri allevamenti. In Molise è scattata la protesta degli agricoltori, visto l’aumento delle tariffe per l’erogazione idrica volta all’abbeveraggio degli animali.

Situazione preoccupante anche in Basilicata, dove gli invasi hanno raccolto a malapena 300 milioni di metri cubi d’acqua (contro i 500 milioni dello stesso periodo registrati lo scorso anno). In Puglia, le coltivazioni hanno iniziato a soffrire per via della carenza idrica, procurando un vero e proprio stress alle piante. Infine, la Sardegna vede a rischio ben 400 ettari di colture, là dove si segnala una restrizione dell’assegnazione dell’acqua: la Coldiretti ha chiesto un soccorso idrico emergenziale per cercare di arginare il problema.

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