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SCIENZA

È davvero spuntata un’isola dal nulla? Ecco cosa è successo

A Tonga si è formata dal nulla una nuova isola che si sta sempre più espandendo, conseguenza di una recente eruzione vulcanica in mare

Quasi un anno fa: è passato tanto tempo dall’eruzione del vulcano sottomarino Hunga Tonga-Hunga Ha’apai che si trova a Tonga, in Oceania, ma le conseguenze della sua forza esplosiva si possono ammirare ancora oggi. L’episodio è datato 21 dicembre 2021 e a dieci mesi di distanza sembra proprio che un’isola sia apparsa dal nulla in queste acque.

Come è possibile? Le immagini del satellite non lasciano spazio ad alcun dubbio. Gli abissi più profondi nascondono sempre qualche mistero, tuttavia in questo caso si deve fare riferimento a un altro vulcano e a una nuova onda d’urto che ha fatto emergere una porzione di terraferma, come ha notato Landsat 9, progetto tecnologico che è stato perfezionato dalla NASA.

Un’isola sempre più grande

Il satellite ha mostrato appunto una piccola isola, conseguenza di una nuova eruzione marina. Lo scorso 10 settembre, infatti, Home Reef, questo il nome della montagna sottomarina che si trova nei pressi di Tonga, si è innalzata oltre il livello delle acque facendo emergere questa isoletta, che non è altro che un agglomerato di lava e cenere. Ci sono volute undici ore, dall’inizio dell’eruzione all’emersione della montagna, per arrivare al nuovo scenario geografico. Ma quali sono le dimensioni nello specifico? Inoltre, domanda ancora più importante, questa isola è destinata a durare ancora a lungo? Le risposte sono presto dette.

A quattro giorni dall’eruzione del vulcano, la superficie era stata misurata in poco meno di mezzo ettaro. Nel giro di poco tempo, più precisamente lo scorso 20 settembre, l’isola si è ingrandita fino a 2,4 ettari, una crescita a dir poco sorprendente ma fino a un certo punto. Fenomeni di questo tipo, infatti, non sono poi così rari in Oceania. La foto del satellite, invece, si riferisce al 14 settembre, dunque ora la porzione di terreno circondata dal mare potrebbe essere diversa, senza escludere la sua sparizione. A contribuire alla formazione dell’isola ci ha pensato il pennacchio che si è sprigionato dal vulcano sottomarino.

La zona intorno all’isola

Non si tratta esclusivamente di fumo bianco, ma anche di particolato, frammenti di roccia vulcanica e zolfo, come ha avuto modo di sottolineare la NASA. L’eruzione vulcanica di settembre è stata decisamente meno intensa rispetto a quella di dicembre, anche se da queste parti sono abituati a non sottovalutare niente. Non c’è da stupirsi se i marinai di Tonga siano costretti a rimanere a 4 chilometri di distanza dalle zone incriminate, senza dimenticare i rischi che i pennacchi di vapore e cenere rappresentano per gli aerei in transito. La storia di Home Reef, la montagna responsabile della formazione di una nuova isola, merita senza dubbio un cenno.

Geograficamente, si trova tra le isole di Kao e Late e questo vulcano si è eroso e ricostruito a più riprese in occasione di diverse eruzioni. Quelle del 1852, 1857, 1984, 2006 e l’ultima appunto hanno contribuito al suo aspetto attuale, mentre nel 1984 si è formata un’altra isola temporanea (1500 metri per 500), scomparsa nel giro di pochi giorni. Un altro evento degno di nota è quello del 2006: in seguito a questa eruzione, infatti, nell’acqua si riversarono diverse tonnellate di pomice galleggiante che si sono diffuse fino a un altro Stato, le Fiji, a 350 chilometri di distanza dall’eruzione.