È la stella più strana della galassia, ma potrebbe aiutarci a identificare vita extraterrestre
Una stella misteriosa si comporta in modo davvero bizzarro: in che modo potrebbe aiutarci a trovare la vita extraterrestre nello spazio? Il segreto è presto svelato.
A prima vista potrebbe sembrare una comunissima stella, proprio come gli altri miliardi sparsi in tutta la nostra galassia, ma ad uno studio più attento è stato possibile scoprire un comportamento alquanto bizzarro. E se inizialmente questo comportamento ha dato origine ad una teoria strampalata, poi prontamente smentita, oggi potrebbe spingerci verso nuovi lidi: secondo gli scienziati, sarebbe infatti possibile che questa stella dia nuovo slancio nella ricerca della vita extraterrestre. Ecco che cosa sappiamo.
La stella più misteriosa della Via Lattea
Partiamo dall’inizio: nella nostra galassia c’è una stella che si comporta in modo strano, e che per anni ha ossessionato gli scienziati. Si tratta della stella di Boyajian, dal nome dell’astronoma statunitense Tabetha Boyajian che nel 2011 l’ha scoperta per prima. Questo corpo celeste è situato nella Costellazione del Cigno, a circa 1.480 anni luce dalla Terra. Ciò che ha sorpreso gli esperti è la sua insolita emissione luminosa: si verificano infatti delle fluttuazioni assolutamente casuali, per le quali non è stato possibile trovare una spiegazione convincente.
“Il suo comportamento è straordinario. Ha esplosioni rapide e casuali in cui la sua luminosità diminuisce drasticamente e poi aumenta. Non c’è alcuno schema in questo. Lampeggia come se qualcuno stesse giocando con il suo dimmer. Non c’è nessun’altra stella come questa nella nostra galassia” – ha affermato il professor Chris Lintott dell’Università di Oxford, in un’intervista all’Observer. L’astronomo vorrebbe ora usare la stella di Boyajian per individuare la vita aliena nello spazio. In che modo? Dietro questa branca di ricerca c’è una storia affascinante.
Dopo aver scoperto, grazie all’osservatorio spaziale Kepler, che la stella si comportava in modo strano, gli scienziati hanno ipotizzato la presenza di un’enorme massa di materia che la circonda, bloccandone sporadicamente la luce. Alcuni ricercatori della Penn State University hanno proposto una teoria bizzarra: e se fosse una megastruttura aliena? Secondo gli esperti, si sarebbe trattato di vasti schieramenti di pannelli solari con i quali gli extraterrestri avrebbero raccolto calore e luce dalla stella, per fornire energia alle loro lontane civiltà.
Naturalmente, le ricerche successive hanno confutato questa ipotesi. L’idea più probabile è che la massa di materia non sia altro che polvere, nata dalla disintegrazione di un pianeta che si è avvicinato troppo alla stella. Uno studio ha infatti scoperto che la luce di diverse lunghezze d’onda viene bloccata in quantità diverse, come ci si aspetterebbe se la luce stessa dovesse passare attraverso una nuvola di polvere. Ma quell’ipotesi così affascinante ha dato vita ad un nuovo campo di ricerca, che potrebbe portarci più vicino a scoprire prove di vita extraterrestre.
In che modo ci aiuterà a trovare la vita aliena
Secondo Lintott, le civiltà aliene potrebbero aver ormai da tempo rinunciato alle comunicazioni radio, come sta pian piano avvenendo anche sulla Terra, a favore di comunicazioni a raggio stretto e cavi in fibra ottica. Le nostre ricerche attraverso i radiotelescopi potrebbero dunque essere del tutto inutili. La stella di Boyajian ci ha aperto un nuovo mondo: forse dovremmo iniziare a cercare strutture insolite che potrebbero essere opera di alieni o qualsiasi altra bizzarria nello spazio. Un’idea è, ad esempio, quella di cercare emissioni radar che gli extraterrestri potrebbero usare per guidare le loro astronavi. Insomma, una piccola stella ha semplicemente cambiato il nostro modo di guardare alla vita aliena, aprendoci nuovi scenari interessanti.