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Trovati 85 nuovi esopianeti che potrebbero potenzialmente ospitare la vita: la scoperta

Quasi un centinaio di pianeti che potrebbero potenzialmente ospitare la vita: cosa sappiamo della nuova eccezionale scoperta della missione TESS.

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Un nuovo importante passo in avanti nella ricerca della vita extraterrestre. Come riporta uno studio pubblicato sugli Avvisi mensili della Royal Astronomical Society (MNRAS) dal titolo TESS duotransit candidates from the Southern Ecliptic Hemisphere (“Candidati al duotransito TESS dall’emisfero eclittico meridionale”), sono stati identificati 85 nuovi esopianeti – ovvero pianeti al di fuori del Sistema Solare ognuno dei quali orbita attorno a una stella – utilizzando i dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA.

Cosa sappiamo degli 85 nuovi esopianeti

“Tutti gli esopianeti appartengono a 85 sistemi unici, un pianeta per stella”, ha spiegato Faith Hawthorn, studentessa di dottorato presso il dipartimento di Astronomia e Astrofisica dell’Università di Warwick, in Gran Bretagna. Una scoperta avvenuta grazie ai preziosi dati del Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) della NASA, che sonda i pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare e ci aiuta a comprendere sempre più il loro funzionamento, oltre che la potenziale abitabilità.

TESS è un telescopio spaziale utilizzato nell’ambito del programma Explorer della NASA, progettato per la ricerca di esopianeti mediante il cosiddetto metodo del transito. Lanciata il 18 aprile 2018, l’obiettivo principale della missione è identificare pianeti che vanno dalle dimensioni della Terra ai giganti gassosi, in orbita attorno a un’ampia gamma di tipi stellari e a diverse distanze orbitali. In sostanza TESS ha lo scopo di rilevare le stelle più luminose vicino alla Terra individuando gli oscuramenti periodici causati dai pianeti che vi transitano davanti. Questo approccio consente agli astronomi di dedurre dettagli come le dimensioni di un pianeta e il suo periodo orbitale attorno alla stella.

È proprio su questo punto che si sofferma il nuovo studio: si tratta di esopianeti con caratteristiche piuttosto diverse, alcuni potenzialmente rocciosi e altri gassosi. “È piuttosto raro che vengano scoperti pianeti abitabili: sono necessarie condizioni molto specifiche per l’abitabilità e sarebbero necessari lavori futuri per confermarlo”, ha spiegato sempre la Hawthorn.

Un nuovo passo per la ricerca di vita extraterrestre

Come si legge nello studio, la distanza di un pianeta dalla sua stella è un elemento cruciale per determinare la sua potenziale abitabilità, in particolare se rientra nella “zona abitabile”, dove le condizioni possono essere adatte alla vita. “C’è ampio spazio per continuare la ricerca su questi esopianeti, per saperne di più sui loro esatti periodi orbitali, se hanno o meno lune e di cosa sono fatti esattamente”, ha spiegato la dottoressa Hawthorn.

Stando ai dati raccolti e analizzati con TESS, questi 85 esopianeti – di cui 60 sono nuovi mentre 25 erano già stati rilevati da altri gruppi di ricerca – hanno periodi orbitali compresi tra 20 e 700 giorni, con temperature più basse rispetto alla gran parte degli esopianeti rilevati dal telescopio spaziale, che mediamente hanno periodi orbitali molto più brevi.

I risultati attendono la conferma da parte della NASA, ma i ricercatori sono ottimisti. Lo studio rappresenta di fatto un contributo significativo alla nostra comprensione degli esopianeti e in generale alla ricerca sulla vita extraterrestre al di fuori del nostro Sistema Solare e l’individuazione dei nuovi pianeti si aggiunge al crescente catalogo di oltre 5.500 esopianeti già confermati dagli astronomi.