La UE vieta il riconoscimento facciale
Con il nuovo AI Act l'Europa si avvia ad arginare il boom dell'AI applicata al riconoscimento biometrico di massa
Le commissioni Mercato Interno e Diritti Civili del Parlamento Europeo hanno approvato la bozza del nuovo regolamento AI Act che, come si può facilmente intuire dal nome, regola l’uso dell’intelligenza artificiale negli Stati membri dell’Unione Europea. Il voto finale spetta all’Europarlmento in sessione plenaria.
Il regolamento AI Act indica in modo esplicito tutta una serie di attività basate sull’AI che saranno vietate in Europa e, tra di esse, anche il “Riconoscimento biometrico in tempo reale in spazi aperti al pubblico” e i “Sistemi a posteriori di identificazione biometrica, con la sola eccezione di quelli previsti dalla legge per la lotta ai crimini gravi e solo dopo autorizzazione di un giudice“.
Cosa cambia per l’Italia? Niente, perché il nostro Paese ha già approvato recentemente una normativa nazionale praticamente identica già a fine 2021, con un emendamento approvato in parlamento che serviva proprio per dar vita ad una moratoria al riconoscimento facciale, in attesa dell’arrivo della norma europea.
AI Act: le attività vietate
Il nuovo regolamento parte da un approccio “basato sul rischio“: se l’uso di una tecnologia può diventare rischioso, anche in futuro, allora tale uso viene negato. Tra le attività negate dall’AI Act ci sono, oltre alle due già citate, anche le seguenti:
- Sistemi biometrici di classificazione in base a caratteristiche sensibili (genere, razza, etnia, stato di cittadinanza, religione, orientamento politico)
- Sistemi di polizia predittiva (basati sulla profilazione e su precedenti localizzazioni o comportamenti criminali)
- Sistemi di riconoscimento delle emozioni per fini di polizia, controllo delle frontiere, luoghi di lavoro e scuole
- Raccolta indiscriminata di dati biometrici dai social media o dalle riprese delle TV a circuito chiuso per creare database per il riconoscimento facciale (che viola i diritti umani e il diritto alla privacy)
Cosa prevede la legge italiana
Per una volta l’Italia ha anticipato l’Europa su un tema così delicato, come quello del riconoscimento facciale nei luoghi pubblici.
Già a fine 2021, infatti, con un emendamento inserito all’interno del “decreto capienze” è stata approvato il divieto di usare tecnologie di riconoscimento facciale automatizzate (quindi basate sull’AI) applicate alle videocamere di sorveglianza, valido fino a tutto il 2023.
Questo emendamento creava un ponte in attesa dell’arrivo di un regolamento europeo ad hoc, che adesso vede la luce con l’AI Act.
AI Act: quando entra in vigore
La speranza, quindi, è che l’AI Act entri in vigore entro fine 2023. Dopo l’approvazione nelle due Commissioni competenti, questa bozza dovrà essere approvata dall’interno Europarlamento nella sessione plenaria del 12-15 giugno. Poi, se approvata, verrà ulteriormente “rifinita” con un dialogo con il Consiglio Europeo e, infine, verrà approvata definitivamente.