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I bombi hanno iniziato a comportarsi in modo strano a causa del cambiamento climatico

Perché alcuni bombi hanno cominciato a nidificare in inverno? Secondo gli esperti è "colpa" del cambiamento climatico (ed è anche un bel rischio).

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I bombi sono piccole creature essenziali per l’ecosistema, importantissimi impollinatori della famiglia delle api (Apidae) che ormai da tempo risentono degli effetti del cambiamento climatico. Secondo gli esperti, proprio questo con il relativo alzarsi delle temperature ha spinto questi insetti a comportarsi in modo strano: sono stati avvistati gli “operai” intenti a costruire nidi in pieno inverno. E no, non è qualcosa di così scontato.

I bombi hanno iniziato a nidificare in inverno

Per comprendere la “stranezza” di questo comportamento, è bene conoscere il ciclo di vita del bombo. Tutto comincia con una regina che in primavera va alla ricerca di un luogo adatto per costruire il suo nido. Qui depone le uova e si occupa dei nuovi nati, che diventeranno gli “operai” del nido, con il compito di raccogliere cibo, difendere il “fortino” e tenere d’occhio le larve. In estate i bombi operai aumentano di numero così il nido diventa sempre più popoloso e, alla fine della bella stagione, mentre i maschi muoiono dopo l’accoppiamento, le nuove regine cercano un luogo per l’ibernazione in vista dell’inverno. Tecnicamente i bombi, dunque, non nidificano con le rigide temperature invernali.

Qualcosa, però, sta cambiando. È quanto emerge dalle ultime osservazioni effettuate dagli esperti di Buglife, un’organizzazione che si occupa proprio della salvaguardia di insetti come il bombo: molti bombi operai attivi, che svolgono la maggior parte del lavoro nella costruzione dei nidi, sono stati avvistati ad Aberdeen (Scozia) durante il periodo natalizio. Evento che va ad aggiungersi a osservazioni precedenti, secondo cui i bombi operai (ma anche le api mellifere) erano stati avvistati in diverse località del Regno Unito in pieno inverno. Ma perché tutto questo?

Gli effetti del cambiamento climatico sui bombi

Tutto sarebbe da ricondurre al cambiamento climatico, in particolare all’innalzamento delle temperature anche nel corso dei mesi invernali. Temperature più miti “confondono” gli impollinatori, spingendoli a modificare il proprio ciclo vitale, con dei rischi che non sono indifferenti.

Tra la primavera e l’estate, le piante sono in piena fioritura e i bombi possono raccogliere polline e nettare con cui nutrire la colonia, ma in inverno c’è scarsità di risorse. Perciò rischiano letteralmente di non sopravvivere. “Se ciò accadesse, non verrebbero prodotte nuove regine, il che significa che in primavera ne emergerebbero molte meno, alimentando ulteriormente il noto declino dei bombi“, ha spiegato Paul Hetherington di Buglife.

L’indagine nello specifico riguarda alcune specie di bombi presenti nel Regno Unito, ma è noto che il problema sia esteso anche alle specie che vivono altrove, come negli USA dove è già stato analizzato il rapporto tra ciclo vitale dei bombi e riscaldamento globale. “Il declino delle popolazioni e degli areali di diverse specie di bombi può essere spiegato da problemi di surriscaldamento dei nidi e della covata – ha spiegato Peter Kevan dell’università di Guelph, in Canada, autore principale di un articolo pubblicato nel 2024 su Frontiers in Bee Science –. Le limitazioni alla sopravvivenza della nidiata di bombi indicano che il calore è probabilmente un fattore importante: il riscaldamento del nido al di sopra di circa 35°C è letale, nonostante la notevole capacità dei bombi di termoregolarsi”.

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