Che cos'è il progetto Athena di Microsoft
Le ambizioni di Microsoft in fatto di AI vanno ben oltre l'integrazione di ChatGPT in Microsoft 365 e Bing: a Redmond pensano già ad un chip specifico
Secondo il giornale online The Information, che cita fonti interne all’azienda che vogliono restare anonime, Microsoft sarebbe al lavoro su un proprio processore, specifico per gli algoritmi di intelligenza artificiale. La fonte ha dichiarato che i lavori sul progetto, nome in codice Athena, andrebbero avanti da oltre quattro anni. Al momento non ci sono ancora dichiarazioni o annunci ufficiali da parte del colosso di Redmond, ma l’ipotesi è più che credibile visto che Microsoft è da tempo partner di OpenAI, azienda che sviluppa ChatGPT, e visto anche l’assegno da 10 miliardi di dollari staccato da Microsoft a OpenAI come investimento in quella che è sempre più difficile definire ancora startup.
Cosa sappiamo di Athena
Secondo quando dichiarato dall’insider Microsoft starebbe sviluppando dei processori ad altissime prestazioni, ottimizzati principalmente per un utilizzo server. Questi chip avrebbero lo scopo preciso di gestire diverse applicazioni basate sull’intelligenza artificiale.
Al momento, stando a quanto riportato da The Information, i primi prototipi realizzati sarebbero con tecnologia produttiva a 5 nm, ma i progettisti sarebbero a lavoro già sulle prossime generazioni. Da quanto si legge, il gruppo di sviluppo dietro al progetto Athena sarebbe stato fondato nel 2019 e, a oggi, conterebbe oltre 300 dipendenti che starebbero già testando le potenzialità del chip. Al fianco di questo team, ci sarebbero anche alcuni dipendenti OpenAI. Come ben noto Microsoft ha già lavorato con questa società per integrare ChatGPT all’interno di Bing.
Fino ad ora, il colosso di Redmond ha utilizzato dei processori di Nvidia per gestire i suoi servizi AI ma, data la grande rilevanza che sta avendo il progetto, è chiaro che lo sviluppo di un processore proprietario sia il prossimo passo da fare per portare sul mercato le idee al riguardo. Naturalmente sviluppare e istruire nuovi modelli generativi, utilizzando stavolta chip proprietari, è anche un modo per ridurre la dipendenza da Nvidia e realizzare sistemi che possano integrarsi in maniera ancora più profonda sia dal lato hardware che dal lato software.
Oltretutto, stando sempre alle dichiarazioni dell’insider, i nuovi chip sarebbero anche molto più potenti ed economici di quelli utilizzati fino a questo punto. Il lancio sul mercato di Athena sarebbe previsto già per il prossimo anno.
Microsoft e l’intelligenza artificiale
Microsoft è ormai uno dei player più importanti nel nascente mercato delle AI. Da una parte, infatti, fornisce a OpenAI la potenza di calcolo del suo servizio di cloud computing Azure. Dall’altra, poi, a sua volta usufruisce dei servizi di OpenAI all’interno dei suoi prodotti più famosi.
Anzitutto nel nuovo Bing Chat, il chatbot derivato da ChatGPT che è stato inserito nel motore di ricerca di Microsoft per permettendogli di dare all’utente delle risposte sotto forma di dialogo e non più come semplice elenco di pagine da visitare.
In poche parole, la ricerca sul web sta virando verso un tono più colloquiale fatto non solo di domande e indici con le potenziali risposte, ma diventando a tutti gli effetti un modo di interfacciarsi con il software che, dal canto suo, riesce a dare soluzioni esaustive e dettagliate, anche se non esenti da errori.
L’altro grande progetto di Microsoft riguarda la suite Microsoft 365, adesso dotata dell’assistente virtuale Copilot. Le possibilità del programma sono molteplici: è in grado di generare testi su un dato argomento, rispondere automaticamente (e in maniera coerente) a email e messaggi, correggere bozze e intervenire durante il lavoro con suggerimenti e indicazioni.
Microsoft 365 Copilot è un vero e proprio strumento per la produttività, capace di combinare le caratteristiche della suite per l’ufficio a tutte le potenzialità dell’intelligenza artificiale.