OpenAI potrebbe trasformare ChatGPT in una suite per la produttività
ChatGPT potrebbe essere al lavoro su una suite di strumenti di produttività AI destinata agli utenti aziendali sul modello di Google Workspace e Microsoft 365

Potrebbero esserci grandi novità per ChatGPT, con OpenAI che starebbe lavorando per trasformare il suo chatbot AI in una suite per la produttività. Una strategia che, se confermata, porterebbe l’azienda di Sam Altman a entrare in concorrenza diretta con altri colossi del settore come Google Workspace e Microsoft 365.
L’indiscrezione proviene da The Information che suggerisce l’arrivo di una serie di strumenti per l’editing collaborativo, con l’obiettivo di espandere le capacità di ChatGPT andando ben oltre la funzione di “semplice” chatbot.
Cosa sappiamo delle nuove funzioni di ChatGPT
In più di un’occasione, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha parlato della sua visione di rendere ChatGPT un assistente personale a 360°, pronto ad assistere gli utenti in ogni aspetto della loro vita, inclusa la produttività.
In tal senso, le nuove funzionalità anticipate da The Information potrebbero rappresentare il primo passo per concretizzare questo progetto che mira a offrire un set di strumenti per la produttività paragonabili a quelli già disponibili nelle principali suite sul mercato, potenziati naturalmente dall’intelligenza artificiale.
Secondo le indiscrezioni, questi strumenti includerebbero funzioni per editing collaborativo di documenti, con caratteristiche simili a Google Docs o Microsoft Word, che permetterebbero a più utenti di lavorare contemporaneamente sullo stesso documento.
Chat integrate, uno strumento fondamentale per semplificare la collaborazione all’interno di documenti e progetti di varia natura.
Naturalmente, tutti questi strumenti sarebbero integrati nativamente all’interno di ChatGPT, una strategia che potrebbe attrarre un numero significativo di utenti aziendali, offrendo loro un’alternativa alle suite per la produttività esistenti, che già stanno incorporando l’intelligenza artificiale generativa nelle loro offerte.
Cosa cambia per OpenAI con questa novità
A prescindere dal successo o meno di questa (potenziale) suite per la produttività, lo sviluppo di un prodotto del genere è particolarmente significativo dato il rapporto complesso tra OpenAI e Microsoft con le due aziende che, al momento, sarebbero anche in fase di rinegoziazione degli assetti interni.
Il lancio di strumenti che vanno a “sfidare” apertamente prodotti come Microsoft 365, potrebbero ridefinire gli equilibri di questa partnership, con entrambe le parti che cercano di assicurarsi condizioni più favorevoli.
Oltretutto, questa novità potrebbe anche sottolineare la volontà di OpenAI di avere una maggiore autonomia anche nell’ottica di una futura espansione nei settori da sempre dominati da Microsoft.
Da quello che si legge in rete, infatti, l’azienda di Sam Altman starebbe pensando di andare ben oltre le funzioni per la produttività, cercando di creare un ecosistema ancora più vasto che comprenderebbe anche un browser proprietario, per controllare l’esperienza di navigazione degli utenti; un feed di contenuti social integrato in ChatGPT, per dare vita a una nuova piattaforma per la condivisione di contenuti (utile anche per l’addestramento dell’AI); un dispositivo hardware non meglio specificato con diverse caratteristiche basate sull’intelligenza artificiale.
Tutte ipotesi che vanno a delineare una strategia di espansione di OpenAI che, gradualmente, andrebbe a costruire un ecosistema di servizi pronto a influire sull’esperienza di creazione, accesso e condivisione dei contenuti da parte degli utenti aziendali, sottraendo terreno prezioso a Google e Microsoft.