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Cosa faccio del vecchio smartphone? Come smaltire la tecnologia

I vecchi dispositivi non possono essere buttati nella raccolta indifferenziata, ma devono essere portati nella ricicleria più vicina o lasciati in negozio

Cosa faccio del vecchio smartphone? Come smaltire la tecnologia Fonte foto: dimitris_k / Shutterstock.com

Avete appena comprato un nuovo smartphone. Le prime ore le passate a provare il dispositivo. Imparate a conoscerlo e leggete per filo e per segno manuali e istruzioni. Dopo un po’ però vi sorge una domanda: che ne faccio del vecchio telefono?

Il tema dello smaltimento dei vecchi smartphone è delicato. Secondo un calcolo delle Nazioni Unite, solo in Europa ogni anno si producono circa 15 chili di spazzatura “elettronica” per abitante. Una cifra enorme. E a livello mondial si superano i 50 milioni di tonnellate di spazzatura all’anno tra vecchi telefoni, PC obsoleti, tablet non funzionanti e così via. E questi numeri sono destinati ad aumentare in maniera esponenziale a causa dell’approdo nel consumo di massa di Internet of Things. Con questa tecnologia aumentano gli oggetti elettronici e intelligenti. Ormai anche un portachiavi o un termostato va smaltito in maniera differente rispetto al passato.

L’obsolescenza programmata

Non va dimenticato poi che nell’epoca in cui viviamo ogni dispositivo ha una vita breve. Stiamo parlando della cosiddetta “obsolescenza programmata”, ovvero di un calo di prestazioni dato dall’evoluzione tecnologica che rende indispensabile un continuo cambio dei dispositivi. Acquistando nuovi smartphone e computer, però, non si fa altro che peggiorare le condizioni dell’ambiente. Inoltre cavi, chip, circuiti stampati non possono essere buttati per strada o nella spazzatura domestica.

Come smaltire i vecchi smartphone

Se non vogliamo contribuire a questa barbarie dobbiamo seguire delle semplici linee guida per smaltire in sicurezza i vecchi dispositivi elettronici. Partiamo dai dati relativi all’Italia. Nel nostro Paese negli ultimi tempi le persone si stanno sensibilizzando al tema del riciclo, anche inerente alla tecnologia. Ma ancora non basta. Si stima, infatti, che ogni anno produciamo circa 600mila tonnellate di rifiuti elettronici. E di questi solo la metà sono smaltiti nel modo giusto. Per prima cosa dobbiamo individuare la categoria alla quale appartiene il nostro accessorio tecnologico. In totale ci sono cinque categorie. Nella prima ci sono frigoriferi e condizionatori, nella seconda i grandi elettrodomestici, nella terza televisori e monitor, nella quarta i piccoli elettrodomestici, tra cui computer, smartphone e tablet e nella quinta le lampadine. In pratica tutto ciò che può essere attaccato a una presa di corrente viene catalogato come Raee e non può finire nella raccolta indifferenziata. Fin qui tutto chiaro ma qual è la prima mossa da fare per smaltire uno di questi oggetti? Semplice, basta connettersi al sito del nostro Comune e controllare la ricicleria più vicina.  

Il ritiro in negozio

Le riciclerie non sono, per fortuna, l’unica soluzione. Per legge quando sostituiamo un apparecchio elettronico il venditore è obbligato a prendere in consegna il dispositivo che stiamo andando a sostituire. Si chiama “uno-contro-uno” ed è un’iniziativa alla quale aderiscono, ricordiamo per legge, anche gli e-commerce. Perciò la prossima volta, prima di completare un ordine, selezioniamo la voce “Ritiro Raee”. Se non presente chiediamo all’assistenza clienti. Dal 2016 inoltre è valido anche “l’uno contro zero”. Cioè possiamo lasciare in un negozio un oggetto elettronico senza acquistare nulla. L’unica limitazione in questo caso è la lunghezza dell’oggetto che non può superare i 25 centimetri. Attenzione sono obbligati a questo ritiro solo i megastore con almeno 400 metri quadri di negozio.

L’economia circolare

I componenti della maggior parte dei nostri gadget elettronici possono essere riutilizzati per realizzare nuovi dispositivi. Questo dà vita a quella che viene definita come “economia circolare”. Secondo una normativa europea un vecchio dispositivo deve essere recuperabile almeno all’80%. Un limite al quale devono sottostare i produttori.

Attenzione alla privacy

Prima di liberarci di uno smartphone o di un tablet c’è un aspetto importante da non sottovalutare: la nostra privacy. Non è consigliabile liberarsi di un oggetto elettronico senza prima eliminare ogni informazione che ci riguardi. Chi ha un iPhone può fare un reset. Mentre chi possiede un apparecchio Android oltre al reset deve eseguire una cifratura dei dati. Per farlo andiamo su Impostazioni, Sicurezza e poi su Cripta Telefono. In questo modo un malintenzionato non potrà recuperare le nostre informazioni. E se dobbiamo smaltire un PC o un hard disk? In questo caso è meglio usare un particolare software, conosciuto come file shredder.  Molte suite antivirus hanno uno shredder integrato.

 

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