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L'inquinamento luminoso minaccia l'Osservatorio del Paranal: perché si rischia di oscurare l'Universo

Il progetto ESO nel deserto dell'Atacama è a rischio inquinamento luminoso: ecco cosa sta succedendo in Cile

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L'Osservatorio del Paranal Fonte foto: 123RF

Un nuovo progetto industriale potrebbe trasformare radicalmente uno dei luoghi più bui al mondo. Tutto ciò renderebbe estremamente difficoltosa l’osservazione del cielo con i grandi telescopi del deserto dell’Atacama, in Cile.

Il buio a rischio

Il deserto dell’Atacama, in Cile, si trasforma in una delle località più buie al mondo. Di notte gode infatti della mancanza di inquinamento luminoso, il che rende l’area perfetta per le osservazioni astrali.

Tutto però è a rischio a causa di un progetto per la costruzione di un enorme impianto industriale. I telescopi impiegati per ricerche e osservazioni (in particolare l’European Southern Observatory) vedrebbero dunque il loro operato corrotto.

Una parte importante degli osservatori dell’ESO (European Southern Observatory) è presente sul Cerro Paranal. Parliamo di una montagna di circa 2.600 metri, a una decina di km dalla costa cilena sull’oceano Pacifico.

Strumenti come il Very Large Telescope (VLT) funzionano ovviamente meglio se immersi nel buio quasi totale. È essenziale, dunque, che l’area resti priva di inquinamento luminoso. Per questo i responsabili dell’ESO sono attualmente in lotta contro il progetto di costruzione.

Il progetto

Dita puntate contro la società energetica AES Andes, sotto controllo del gruppo statunitense AES. Da tempo è stato proposto al governo del Cile di realizzare un impianto per la produzione di idrogeno e ammoniaca.

Ad alimentare i complessi sistemi sarebbero pale eoliche e pannelli fotovoltaici, così da sfruttare gli elementi cardine del dell’Atacama: sole e vento. Se tutto dovesse andare come da programma, verrebbero occupati 30 km quadrati di territorio, circa. Alcune strutture si ritroverebbero però a meno di 5 km dal VLT. I responsabili dell’ESO ritengono che le conseguenze sarebbero: inquinamento e polveri nel breve periodo e inquinamento luminoso sul lungo periodo. In parole povere l’intero progetto astronomico sarebbe inficiato.

Tutto ciò potrebbe compromettere anche l’operato sul Cerro Armazones, dove si sta costruendo l’Extremely Large Telescope (ELT). Un progetto cruciale, considerando come sarà il più grande telescopio di quel tipo al mondo. Ora è tutto in pericolo, come il Cherenkov Telescope Array, cruciale per studiare l’universo attraverso i raggi gamma. Anche questo è in costruzione e il suo futuro a rischio.

Miliardi a rischio

Considerando i miliardi investiti dai vari Paesi coinvolti (ben 16, Italia compresa), è naturale che sia prevista un’area tutelata. Il problema è che un impianto di grandi dimensioni, come quello pensato da AES Andes, andrebbe comunque a interferire nel processo di ricerca.

Ecco le parole del direttore generale dell’ESO, Xavier Barcons: “Le emissioni di polvere durante la costruzione, l’aumento della turbolenza atmosferica e, in particolare, l’inquinamento luminoso avranno un impatto irreparabile sulle capacità di osservazione astronomica”.

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