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SCIENZA

Sul fondo dell’Oceano qualcosa continua a crescere: potrebbe “curare” il Pianeta

Nascoste sott'acqua ci sono enormi foreste di alghe, che si estendono letteralmente per chilometri. E che potrebbero ribaltare le sorti del pianeta Terra, salvandolo dal suo triste destino

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Ci sono delle speranze per questo pianeta. E no, non è un’affermazione ottimistica o che nega l’evidenza di una Terra sempre più afflitta dalle più svariate problematiche. È un dato di fatto, relativo alla scoperta di qualcosa che cresce sul fondo dell’Oceano e che potrebbe, con la sua semplice presenza, dare nuova linfa al globo.

Ma di che si parla, nello specifico? Di enormi, sconfinate foreste, che giacciono sotto litri e litri d’acqua salata. Un recente studio, infatti, ne ha esaltato le capacità produttive e l’impatto (più che mai positivo) sull’ambiente.

Cosa sono le foreste oceaniche?

Prima di parlare della scoperta succitata, però, occorre soffermarsi su cosa siano le foreste in questione. Potremmo dire, senza esagerare con le suggestioni, che in fondo all’Oceano c’è “un altro mondo”, fatto di forme di vita estremamente particolari. Le foreste oceaniche fanno parte di queste: sono composte da fusti vegetali che accolgono, tra le loro lunghezze e le loro ondeggianti estensioni, pesci, mammiferi e molto altro ancora.

Sono dette anche foreste di alghe, ma in maniera erronea. Infatti, sono composte da vegetali molto più sviluppati e complessi, alcuni dei quali somigliano quasi a dei bambù, che raggiungono altezze davvero ragguardevoli e racchiudono una variegata biodiversità, da scoprire e tutelare.

La scoperta sulle foreste oceaniche

Di recente, la vegetazione e le specie animali sui fondali dell’Oceano sono state oggetti di diversi studi, per un motivo tanto triste quanto basilare: i ricercatori cercano negli abissi una soluzione al cambiamento climatico e al vasto impatto dell’inquinamento antropico. Tra i vari studi, quello più interessante è stato svolto da un team composto da biologi e scienziati della University of Western Australia.

Il team, partendo dalla presenza già assodata di diverse foreste oceaniche (tra quelle note ci sono la a Great African Seaforest e la Great Southern Reef) si è spinto verso le acque indiane, dove ha individuato diversi gruppi di foreste che, messe insieme, sono grandi il doppio dell’India stessa. I ricercatori hanno anche scoperto che queste foreste crescono velocemente e, sviluppandosi verso l’alto, creano delle vere e proprie “tettoie” che offrono habitat, cibo e riparo a un’ampia varietà di organismi marini.

Ma non solo, ed ecco il vero punto forte della scoperta: le foreste oceaniche producono da 2 a 11 volte più biomassa per area rispetto alle colture presenti sulla superficie terrestre e sono in grado di assorbire enormi quantità di carbonio sia dal mare che dall’atmosfera. In più, mitigano l’acidità delle acque oceaniche e resistono a condizioni sempre più critiche.

Le foreste oceaniche e il futuro dell’umanità

Cosa significa tutto questo? In primis, che grazie alla loro “fame” di anidride carbonica, le foreste oceaniche potrebbero svolgere un ruolo chiave nella mitigazione del cambiamento climatico, anche se i ricercatori stanno cercando di capire come: le prime ipotesi riguardano la coltivazione “in cattività” di ampie quantità di fusti vegetali, ma occorreranno diversi esperimenti per poter capire se è possibile riprodurre un ecosistema marino così complesso.

Poi, si sta ragionando sulla possibilità di consumare le alghe in questione. Sì, perché la loro riproduzione velocissima in natura potrebbe rispondere alle esigenze alimentali di buona parte della popolazione mondiale, andando a limitare le coltivazioni intensive che stanno invece fiaccando la Terra. Non resta, dunque, che attendere e sperare che queste “alghe” siano una delle tante soluzioni che servono per tutelare il pianeta.